Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Dati e Statistiche
Wishlist Salvato in 40 liste dei desideri
Gli ebrei di Rembrandt
Disponibilità immediata
30,40 €
-5% 32,00 €
30,40 € 32,00 € -5%
Disp. immediata
Chiudi
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
ibs
30,40 € Spedizione gratuita
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Nuovo
Libreria Nuova Ipsa
32,00 € + 6,50 € Spedizione
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Nuovo
Libreria Bortoloso
32,00 € + 6,30 € Spedizione
disponibile in 3 giorni lavorativi disponibile in 3 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Libreria Postumia
32,00 € + 8,90 € Spedizione
disponibile in 3 giorni lavorativi disponibile in 3 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Libreria Internazionale Romagnosi snc
32,00 € + 8,90 € Spedizione
disponibile in 3 giorni lavorativi disponibile in 3 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Piazza del Libro
27,20 € + 3,90 € Spedizione
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Usato Usato - Come Nuovo
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
ibs
30,40 € Spedizione gratuita
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Nuovo
Libreria Nuova Ipsa
32,00 € + 6,50 € Spedizione
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Nuovo
Libreria Bortoloso
32,00 € + 6,30 € Spedizione
disponibile in 3 giorni lavorativi disponibile in 3 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Libreria Postumia
32,00 € + 8,90 € Spedizione
disponibile in 3 giorni lavorativi disponibile in 3 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Libreria Internazionale Romagnosi snc
32,00 € + 8,90 € Spedizione
disponibile in 3 giorni lavorativi disponibile in 3 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
Piazza del Libro
27,20 € + 3,90 € Spedizione
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Usato Usato - Come Nuovo
Chiudi
Gli ebrei di Rembrandt - Steven Nadler - copertina
Chiudi

Promo attive (0)

Chiudi
ebrei di Rembrandt

Descrizione


Molte sono le opere di Rembrandt con soggetti tratti dalla Bibbia ebraica e numerosi sono i suoi ritratti di notabili ebrei. Ma quali furono i concreti legami tra Rembrandt e la comunità ebraica?

Steven Nadler documenta i rapporti quotidiani, non sempre facili, tra il pittore e i suoi vicini di casa a Vlooienburg, nel cuore del mondo ebraico di Amsterdam. E ben presto, partendo dal lavoro del grande artista, il rinomato studioso di Spinoza estende il campo d'indagine, per descrivere alcune pagine centrali della vita dei sefarditi e degli ashkenaziti all'indomani del loro insediamento presso lo Zuiderzee: l'assimilazione da parte di una società cosmopolita di queste comunità di migranti, oggetto di interesse intellettuale e sospetto, curiosità e pregiudizio, e talvolta ammirazione. L'attento esame di dipinti, incisioni e disegni sfocia nell'analisi della vita culturale e sociale del Secolo d'oro olandese, e approfondisce le fondamentali questioni di carattere spirituale, teologico e politico dell'epoca. Un viaggio coinvolgente lungo i canali e sotto i cieli annuvolati dell'affollata Amsterdam, tra personalità fuori del comune, accese discussioni e splendidi capolavori artistici. «All'epoca, il Vlooienburg costituiva il fulcro del mercato artistico e del commercio del legname, nonché il cuore del mondo ebraico di Amsterdam. E Rembrandt stava nel centro esatto di quest'area. Tutte le case immediatamente attigue o che si affacciavano sulla sua, sul lato destro e sinistro della strada, appartenevano a ebrei. Dalla sua scalinata d'ingresso Rembrandt poteva vedere attraverso le finestre della casa di Rabbi Mortera, e dall'ultimo piano si offriva alla sua vista la sinagoga della comunità. La mattina udiva gli schiamazzi in portoghese dei figli delle famiglie ebree mentre andavano a scuola. Il venerdí pomeriggio poteva sentire l'odore delle pietanze iberiche preparate a cottura lenta per lo Shabbat. Prima della Lower East Side a New York, del Marais a Parigi e persino dell'East End londinese, ad Amsterdam esisteva il Vlooienburg. E molti degli elementi che consideriamo fondativi dell'arte e della personalità rembrandtiane derivano, in ultima analisi, dalla sua decisione di stabilirvi il proprio domicilio».
Leggi di più Leggi di meno

Dettagli

2017
26 settembre 2017
288 p., ill. , Rilegato
9788806235581
Chiudi

Indice

Indice

I. Sulla Breestraat
II. Immagini idolatre
III. Il rabbino infelice
IV. Esnoga
V. Il mondo a venire

Note
Bibliografia scelta
Indice analitico

Voce della critica

Protagonista del saggio è la comunità ebraica di Amsterdam e Rembrandt funziona come punto di partenza e filo conduttore, permettendo all’autore di mettere a fuoco il vero oggetto della sua indagine, ovvero il rapporto biunivoco e complesso tra gli ebrei e gli olandesi nel Seicento. Da un lato gli ebrei, i ricchi sefarditi spagnoli e portoghesi desiderosi di integrarsi e di costruire una nuova identità, che vestono all’olandese, non leggono bene i testi sacri, hanno case piene di quadri e tombe decorate; ma anche i poveri ashkenaziti di provenienza tedesca e orientale, che difendono l’ortodossia, conoscono a fondo la Torah e chiedono l’elemosina vestiti di stracci. Dall’altro gli olandesi, tolleranti, anche per interessi economici e politici, e disponibili a lasciarsi affascinare da quella cultura così diversa. Su questi temi Nadler vanta una grande competenza (...) dispiegata in sottili analisi di testi e problemi, ritratti di persone, descrizioni di quartieri e monumenti, esegesi di iconografie. Prendono così corpo, anche grazie a un brillante stile narrativo, il quartiere ebraico del Vlooienburg e i suoi abitanti, Rembrandt compreso; il pragmatico ed eclettico rapporto dei sefarditi di Amsterdam con le arti figurative; le sinagoghe della città costruite da architetti olandesi e il cimitero di Beth Haim, visitati dai più colti viaggiatori europei ma anche dagli abitanti della città. L’identità di Amsterdam nel Seicento non può fare a meno della componente ebraica, così come l’identità degli ebrei lì stabiliti non può prescindere da quella olandese: Amsterdam d’altronde è vista da molti in quegli anni come la nuova Gerusalemme. Quello che interessa a Nadler (...) è una comprensione sfaccettata della complessità di tale incontro variamente vissuto e declinato dai singoli (...). Sono poche le certezze che Nadler propone, preferendo invece una posizione ferma nella difesa del confine tra possibile e probabile, quello che importa sono le domande che le opere figurative e architettoniche contribuiscono a formulare. In misura diversa e forse maggiore rispetto ai documenti scritti, ritratti, dipinti di storia e vedute, edifici e tombe sono in grado di fissare e raccontare questo sguardo multiplo, di rivelare identità, desideri di appartenenza, dialoghi, appropriazioni, stratificazioni e ambiguità. Fu anche grazie a questo che gli ebrei nei Paesi Bassi sperimentarono un’integrazione sociale e una liberazione estetica senza precedenti.

Recensione di Chiara Gauna

 

Leggi di più Leggi di meno

Conosci l'autore

Steven Nadler

1958

Professore di Filosofia presso l'Università del Wisconsin-Madison. La sua ricerca è dedicata in particolare al XVII secolo, soprattutto a Spinoza, Cartesio e Leibniz, ma anche Antoine Arnauld, Nicolas Malebranche, Mosè Maimonide e la filosofia ebraica medioevale. È capo-redattore del "Journal of the History of Philosophy".Per Einaudi ha pubblicato Baruch Spinoza e l'Olanda del Seicento (2002 e 2009), L'eresia di Spinoza (2004), Il migliore dei mondi possibili (2009), Un libro forgiato all'inferno (2013) e Il filosofo, il sacerdote e il pittore (2014).

Chiudi
Aggiunto

L'articolo è stato aggiunto al carrello

Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Chiudi