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Da un lato Elena, l'adultera, la grande seduttrice, icona di bellezza e simbolo della potenza distruttiva dell'eros. Dall'altro Penelope, la moglie devota, consacrata dall'Odissea come monumento di modestia e di virtú coniugali. Tra mito, realtà, storia e letteratura, Giorgio Ieranò mette a confronto due immagini opposte del femminile. Due modelli che hanno attraversato i secoli ma che, forse, non sono poi cosí distanti.
«Elena e Penelope non si sono mai incontrate. L'una ha solcato il mare, viaggiando tra Sparta e Troia, contesa tra il marito Menelao e il seduttore Paride. L'altra ha atteso paziente per vent'anni, al focolare della reggia di Itaca, il ritorno di Odisseo. Cosí, almeno, ci ha raccontato Omero. Ma le storie di queste due eroine, in apparenza tanto diverse, sono comunque fatalmente intrecciate. Entrambe hanno condiviso la grande epopea della guerra troiana. Entrambe sono legate in modo indissolubile a quella vicenda di morte che, come si legge nel proemio dell'Iliade, "ha gettato nell'Ade molte valorose anime di guerrieri".»
Creature straordinarie ed esemplari al tempo stesso, Elena e Penelope sono diventate figure chiave di ogni discorso sulla forza oscura del desiderio e sulle ambiguità nelle relazioni tra i sessi: Elena, la donna piú bella e pericolosa del mondo, e Penelope, la sposa perfetta, sono state eterne compagne di strada in un viaggio che ha percorso l'intera storia della cultura europea. Attraverso questi personaggi archetipici gli antichi riflettevano sul ruolo della donna nella società e sul carattere dell'istituzione matrimoniale. Sulla tirannia dei sensi e su un concetto di fedeltà che conosce, nel mito come nella realtà, piú di un chiaroscuro.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Un ottimo saggio in cui l'autore traccia un parallelo tra le vite di Elena e di Penelope, mettendo in evidenza il loro lato in ombra. In Elena c'è un po' di Penelope e in Penelope c'è un po' di Elena. In tal modo viene messo in crisi lo stereotipo che ha ingabbiato per secoli queste due regine, Penelope cessa di essere soltanto il simbolo della castità e della fedeltà ed Elena quello dell'infedeltà e della lascivia. La lettura di questo testo, ricco di contenuti, è veramente piacevole.
Attraverso le prole di un eccellente professore e studioso della letteratura greca si riscopre il piacere della lettura dei grandi classici, l'Iliade e l'Odissea. Ieranò usa la trasposizione dei caratteri greci in italiano, per cui è di facile lettura anche per chi non ha fatto il classico, e inoltre fornisce la semantica della parola greca, spiegando il contesto. Sono fatti paralleli dalla Grecia antica fino al Novecento, sull'arte, sul teatro e sulla letteratura. Una lettura interessante e che incuriosisce ad approfondire ulteriormente.
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