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Il viaggio ed il viaggiare, come descriverli in tutte le loro sfumature, colori ed emozioni? Solo il vero viaggiatore può farlo. Sa farlo. Perché sa vivere ed apprezzare ciò che è alla base del viaggiare. Il viaggio stesso. E poi tornare. E non le mete o i mezzi usati per raggiungerle. Piuttosto il bagaglio scarno con cui si è partiti, per riportarlo indietro colmo di emozioni ed esperienze. E poi tornare, sì ma a viaggiare. Per sentirsi dire "quando torni" a raccontare del tuo viaggiare. È questo che mi sento di dire a Sandra, con la curiosità di un bimbo che attende il ritorno del padre, per meravigliarsi "a frugare nel suo bagaglio di viaggiatore" ed estasiarsi nei fantasmagorici suoi racconti, per essere pronto un giorno a partire per viaggiare. "Il bagaglio del viaggiatore" è il luogo più affascinante da visitare. Il trampolino più inebriante da cui "tuffarsi" per tornare dove non si è mai stati.
Questo libro mi è piaciuto tantissimo perché è appassionante e coinvolgente. Mi è piaciuta la scelta dei nomi delle protagoniste. Nella storia di Asia sembrava di essere lì con lei e di vedere di persona ciò che si racconta. La storia di Cosma è la mia preferita perché mi fa immedesimare: ogni insicurezza o conquista la senti tua. Il viaggio di Ginevra ti fa sentire l'entusiasmo che si prova nello scoprire cose nuove e impreviste. Il bagaglio culturale di ogni viaggio ce lo portiamo dentro.
Le storie sono molto belle , ma la bellezza sta in ciò che il viaggio porta alla viaggiatrice. In essi si evidenzia che " la vita va vissuta più in larghezza che in lunghezza " (Luciano DE Crescenzo)
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