Un studio economico di valore internazionale. Una soluzione rivoluzionaria alla crisi italiana.
Posti di fronte alla più grave crisi economica dopo quella del 1929, i paesi OCSE rincorrono soluzioni - politiche di rigore o di espansione della spesa pubblica - senza che ancora sia stata individuata una sicura via d'uscita. Per alcuni di loro però, - Italia in primis - la crisi si può dire fosse iniziata molto prima, con tassi di crescita che negli ultimi vent'anni si sono collocati sempre di poco sopra lo zero. «Perché, nel periodo 1995-2007, Italia e Giappone sono cresciuti a un tasso medio dell'1%, mentre la Finlandia è cresciuta quasi del 4%, l'Irlanda oltre il 5%, l'Estonia all'8%?» A questa domanda Ricolfi dà una risposta innovativa, rilevando che il vero nemico della crescita è la crescita stessa. L'aumento del benessere, infatti, «fa lievitare i costi di produzione e riduce gli incentivi a migliorare la propria condizione. Così la crescita prima rallenta, poi diventa stagnazione, e infine si arresta», secondo una curva che Ricolfi cristallizza in un¿equazione dal valore fortemente predittivo. La stagnazione economica, afferma Ricolfi, è inevitabile ed è certa perché l'equazione che la predice non deriva da teorie economiche inquinate dall'ideologia ma da un campo ben più prosaico e misurabile: la demografia. L'economia cresce e si ferma proprio come crescono, si riproducono e conoscono il declino le popolazioni di salmoni.)
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