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Fantastico
L’ente è reale o di ragione. In senso reale l'ente si divide nelle 10 categorie e anche l’essenza è comune a tutte le realtà che si collocano nei vari generi e relative specie. Se un ente appartiene a una specie e a un genere è in virtù della sua essenza, espressa dalla definizione, ed è ciò per cui un ente è quel che è. Gli enti primari sono le sostanze, che sono semplici e composte. Le composte hanno materia e forma che ne costituiscono l’essenza. Ma se l’essenza è il composto, come si può parlare dell’universalità dell’essenza (tutti quegli individui sono umani) e della differenza tra un individuo e l’altro pur essendo della stessa specie? Qui sorge il problema della materia signata, principio di individuazione. Socrate è Socrate perché è provvisto di una materia segnata dalla quantità, cioè ha questa carne e queste ossa, ma quando lo definiamo come uomo teniamo conto del corpo in generale (tutti gli uomini hanno carne e ossa) che fa parte della sua essenza di uomo. Negli individui l’essenza ha un essere proliferato dall'individuazione, ma di per sé l’essenza non è né una, né molteplice, perché se fosse una non potrebbe estendersi a più individui e se fosse molteplice non si troverebbe interamente in ogni individuo. Solo in quanto esistente nell'anima come concetto, genere o specie, può essere universale e fungere da predicato. Le sostanze immateriali sono solo forme, ma a loro volta composte di essenza ed esistenza, le sostanze materiali sono composte anche di forma e materia oltreché di essenza ed esistenza. Ogni essenza è in potenza rispetto all'atto di esistere che riceve da Dio, la cui essenza coincide con l'esistenza. Le sostanza semplici sono più vicine a Dio per il grado maggiore di atto rispetto alla potenza, fino a arrivare all'anima, che per un verso non può che unirsi al corpo di cui è forma, ma per l’altro verso è sussistente, e mantiene la propria individualità per via della materia signata da cui si separa. Segue il capitolo sugli accidenti. 8
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