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Anno edizione: 2013
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Si analizzano probl psicologici di bamb/giov (e rifl su famiglia) in rapp alla soc. La base è che la soc contemp alimenta forme di disagio (circ.vizioso crisi dei giovani e della soc). Libro di sostanza, obbliga ad una lettura attenta ed a riflettere, credo in partic se si ha figli adolescenti. Aspetti negativi: vago senso di utopia retrospettiva e deriva "clinica" degli ultimi capitoli. 2pnt di base. 1) La società induce i comportam dei sing (p.44 e 51) bambini ed adulti (influenzano i bambini) in un rapp sing-collett che privilegia il secondo (p54-6); è la Società composta da sing e mai i sing che la formano [discutibile]. 2) Crisi soc per perdita del ideale utopico/futuro, fine di ideologia positivista; disattese le promesse postww2 di scienza/leader (politiche, econ sociali), quindi: crisi dell'autorità (e possibili derive); esistenzialismo negativo; mondo pericoloso e ritardo di transiz adolesc-adulti; svl di una ideologia della crisi individual/utilitar-ismo, misuraz quantitativa di persone/soc. A partire dai 2pnt sono analizzati diversi aspetti del quotidiano per sing/collett (famiglia, scuola, adolesc, media) e modalità di vita/relaz (emergenza-urgenza, sguardo-potere, educaz-etichetta-etich.sociali). Cap.5-6 con più spazio all'aspetto clinico, emerge l'idea degli autori per cui i comportamenti non sono frutto di malattie ma indotti dalla società; non essendo però gli uomini del tutto allineati con la stessa, i comportam indotti/neccess vengono percepiti dai subj come problema (sintomi) ed esprimono così il desiderio di eliminarli. Splendido Cap.7: il "possibile limitato dal pensabile" ed il conc di limite nella soc; dilemma tra il recupero del passato (utopia retrospettiva) e l'accettazione della realtà (circolo vizioso, forma individui che alimentano la realtà negativa). Cap.8-9 più clinici che sociali. Nella conclusione invece suggerisco caldamente la lettura della prima parte di p.128.
Vorrei dire un grazie agli autori: seri conoscitori della società moderna. Mi permetto di consigliare il libro come iniezione di positività verso la vita fatta, a detta di molti, di limiti, tribulazioni e fallimenti. In parte è vero, ma tutto questo può essere accettato con una buona dose di buon senso, di cultura e capacità di accogliere se stessi e gli altri, affinchè gli occhiali scuri che ci vengono spesso imposti si possano buttar via e vedere che nei giorni di pioggia: è vero, non c'è il sole, ma si può giocare con le pozzanghere.
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