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L' era Marchionne. Dalla crisi all'americanizzazione della Fiat
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L' era Marchionne. Dalla crisi all'americanizzazione della Fiat - Maria Elena Scandaliato - copertina
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era Marchionne. Dalla crisi all'americanizzazione della Fiat

Descrizione


Un’incalzante e documentata indagine giornalistica. Il ritratto anticonvenzionale di uno dei personaggi più controversi della vita economica e sociale del nostro paese

«Ma i suoi dipendenti, e più in generale i cittadini italiani, hanno valide ragioni per rimpiangerlo? Ad alimentare qualche sano dubbio in merito è una lunga, documentata e spietata indagine giornalistica: L’era Marchionne di Maria Elena Scandaliato» - Carlo Formenti, MicroMega

"Sergio Marchionne non potrà riprendere la sua attività lavorativa." Sabato 21 luglio, FCA dirama un comunicato destinato a sconvolgere i mercati e l'opinione pubblica. Sergio Marchionne, l'uomo che negli ultimi anni ha guidato il rinnovamento del gruppo FIAT, è gravemente malato ed è costretto a passare il testimone, segnando così la fine di un'era iniziata nel 2004 e contraddistinta da luci e ombre. Secondo alcuni, un manager illuminato, secondo altri, l'artefice di un processo che, pezzo dopo pezzo, ha determinato la demolizione del sistema di relazioni industriali nel nostro Paese. Il contratto nazionale di lavoro, il travagliato rapporto con la FIOM e con gli operai degli stabilimenti di Pomigliano e Mirafiori, la "secessione" da Confindustria, sono soltanto alcune delle più discusse operazioni condotte da Marchionne sull'onda di una globalizzazione sempre più spietata e selvaggia. L'inchiesta della giornalista Maria Elena Scandaliato si propone di raccontare chi è veramente il supermanager Sergio Marchionne e di comprendere le "condizioni ambientali" nelle quali egli ha operato in questi anni. In fondo Marchionne non ha svolto altro che il lavoro per il quale è stato lautamente pagato, ovvero "generare profitto unico fine dell'impresa", per citare Cesare Romiti. È stato il sindacato, piuttosto, ad aver tradito la sua missione naturale e ad aver smesso di combattere al fianco dei lavoratori.
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Dettagli

2018
6 agosto 2018
9788857551678

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Michele
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Il libro racconta dell'era Marchionne e di come il marchio Fiat sia poi diventato FCA. Di come l'Italia di fine governo Berlusconi abbia aiutato il manager attraverso incentivi statali e di come, una volta terminati gli incentivi, sia iniziata un'epoca di ristrutturazione aziendale e sindacale. Un uomo che non definirei manager bensì esperto di finanza e che attraverso una serie di cambi di programma, abbia ridefinito il concetto di lavoratore dipendente. Il risultato che ne esce è un quadro complessivo, quello Italiano, dove la democrazia sembra sempre più lontana dalle classi lavoratrici e sempre più appannaggio di pochi oligarchi in grado di influenzare la politica economica di un intero paese. A conti fatti, Marchionne il suo lavoro lo ha svolto e lo ha svolto bene. Quello che non si capisce e come si sia arrivato a tanto, a dover svendere il patrimonio aziendale per convertirlo in contratti temporanei, che sembrano ridurre i lavoratori delle classi semplici a meri pezzi di un ingranaggio e perfettamente sostituibili da manodopera a basso costo proveniente dall'Est Europa, Turchia e Brasile. E dire che il mercato dell'auto Tedesco ha saputo tenere testa ai cambiamenti e investire sull'innovazione anziché concentrarsi sugli asset finanziari, sui contributi statati, sugli ammortizzatori statali ovvero sulla cassa integrazione, inneggiando al capitalismo solamente quando occorreva scaricare il peso di scelte sbagliate sulla classe operaia. Il sunto di questo libro è che il capitalismo ha ceduto il passo al corporativismo, dove la linea di demarcazione tra potere finanziario e potere politico ha finito per scomparire in favore della logica del profitto e del valore azionario. Un libro che non lascia troppo spazio all'immaginazione e che costituisce, a mio avviso, una delle principali ragioni per cui il sindacato sia diventato una lobby dove convergono interessi di classe piuttosto che baluardo a difesa dei diritti dei lavoratori onesti.

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Maria Elena Scandaliato

1980, Roma

Giornalista freelance, ha scritto inchieste e reportage per «la Repubblica», «il Fatto Quotidiano», «Il Venerdì» e «l’Espresso». Dopo la laurea in Scienze politiche si trasferisce per un anno a Parigi. Rientrata in Italia, si stabilisce a Milano: qui frequenta un master in Giornalismo e conosce Nicola Palma e Andrea Sceresini. Nel novembre 2009 a spese proprie i tre giornalisti partono per Johannesburg, in Sudafrica, dove intervistano il generale Gian Adelio Maletti, numero due del Sid negli anni della Strategia della Tensione. Dall'intervista (video) nasce un servizio per Rainews 24 e un libro, Piazza Fontana, noi sapevamo (Aliberti 2010, Mimesis 2017). Ha firmato, sempre con Andrea Sceresini e Nicola Palma, Il signor...

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