L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Promo attive (0)
L'arco temporale preso in considerazione dall'autore va dalla fine dell'Ottocento al 1934; questo periodo rappresenta una cesura fondamentale per tutta la cultura del Novecento, perciò il saggio si presenta denso e intriso di riferimenti non solo alla storia della musica, ma anche all'arte, alla storia sociale e culturale. I concerti sinfonici dei lavoratori viennesi fra il 1905 il 1934 sono l'argomento del libro, incentrato sulla complessa figura di David J. Bach (1874-1947), promotore delle stagioni concertistiche per gli operai e successore di Josef Scheu come titolare della critica musicale della "Arbeiter Zeitung", quotidiano del partito socialdemocratico austriaco. Nello scorrere l'indice del libro si possono individuare due aree tematiche legate fra loro, che ne formano l'ossatura: nella prima, di carattere storico-filosofico, l'autore presenta il milieu sociale e culturale in cui germinerà l'esperienza dei concerti per i lavoratori; nella seconda si trova invece l'analisi delle stagioni sinfoniche, suddivise in tre decadi: dal 1905 al 1918, dal 1918 al 1926 e dal 1926 al 1934. Vi sono anche due interpolazioni che spezzano il ritmo delle stagioni e, nel medesimo momento, ne sono però una prosecuzione parallela, perché riferiscono di due esperienze contigue ai concerti per lavoratori: la prima è rappresentata dalla fondazione della rivista "Der Strom", la seconda è L'utopia mancata del coro recitante (Sprechchor). I concerti per i lavoratori sono "il grandioso tentativo, da parte della socialdemocrazia e dei teorici dell'austro-marxismo, di fare del proletariato l'erede della tradizione musicale viennese e, attraverso questo, erede della cultura classica tedesca"; tale tentativo riesce solo in parte, perché l'avanzamento dell'austro-fascismo spianò la strada all'Anschluss.
Un tale argomento è in sé interessante, ma può risultare altrettanto insidioso per la quantità di soggetti che vi sono correlati; Violante gestisce molto bene il materiale magmatico che ha scelto di trattare e riesce a plasmarlo secondo una forma fruibile, grazie anche al sostegno di un nucleo corposo di note, che talvolta diventano un libro nel libro.
Quando si giunge alla fine della lettura si è pervasi da una sensazione di completezza dovuta alla prosa scorrevole, strettamente connessa a una chiara formulazione dell'argomento. I concerti sinfonici per gli operai viennesi diventano così, grazie anche al coinvolgimento di più campi del sapere, il punto di partenza per una più ampia riflessione sul mutamento della società avvenuto in quegli anni. Marida Rizzuti
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore