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Anno edizione: 2011
Anno edizione: 2015
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Molto bello, al centro della storia una moglie succube del marito che viene scacciata e ripudiata per una colpa non commessa. Lettura assolutamente consigliata.
Protagonista del libro di Marta Ajala, donna schiacciata dallo "stigma" sociale provocato dal gesto del marito e che, in un susseguirsi di tragiche vicende, sarà incapace di trovare un posto nella società (rimanendone irrimediabilmente "esclusa"). La frase che sintetizza il senso del libro è pronunciata nelle ultime pagine dalla protagonista: "che sono io ora? Mi vedi? Che sono…Sono ciò che la gente, per causa tua, mi ha creduta e mi crede ancora e sempre mi crederebbe, anche se io accettassi ora il tuo pentimento!". La contrapposizione tra l'individuo e la società è interpetata da Pirandello in una chiave fondamentalmente pessimistica, perché il giudizio sociale annienta le possibilità di affermazione e di riscatto del singolo. la concezione relativistica mi sembra ancora in una fase "primitiva". Pirandello dimostra come il giudizio sia profondamente sbagliato e tuttavia impossibile da modificare. Ciononostante, sembra che esista ancora una realtà "oggettiva", corrispondente a quella di Marta. Successivamente (in "Uno, nessuno e centomila", ma anche in "Così è (se vi pare)") è persino la realtà oggettiva a venire meno, essendo sostituita da un'infinità di realtà relative.
La rappresentazione di come era vista la donna nel passato, lo consiglio tantissimo
Recensioni
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