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Anno edizione: 2024
Anno edizione: 2020
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Era forse un’altra, lei, dopo quel fatto?
Una giovane tanto bella quanto casta, Marta Ajala, viene ingiustamente accusata di infedeltà dal marito e ripudiata. Inappellabilmente considerata una fedifraga, tutti la evitano. Iniziano così le sue peripezie, in una ineluttabile concatenazione di eventi che condurrà la protagonista, attraverso un rocambolesco riscatto, a un finale nel quale la realtà iniziale paradossalmente si ricompone. Primo romanzo di Pirandello, meditato fin dal 1893 e qui presentato nella stesura definitiva del 1927, L’esclusa parte da una situazione tipicamente verista per svelare alla fine, attraverso i meccanismi dell’umorismo, il destino dell’essere umano, inchiodato tra gli enigmi e gli istinti vitali dell’anima da un lato e le costrizioni, le maschere della vita sociale dall’altro, in balia dei capricci della sorte.Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
"Un'ora breve di dolore c'impressiona lungamente; un giorno passa e non lascia traccia.“ Primo romanzo di Pirandello che contiene l'origine della sua profonda innovazione narrativa.
Storia di pregiudizi, di vite dominate e vinte da "valori" arcaici e disumani,al cui centro troviamo una donna ripudiata dal marito al solo (infondato) sospetto di tradimento e costretta a fare i conti con la riprovazione del suo stesso padre e a subire l'esclusione dalla comunità paesana. Pirandello è abilissimo nel rendere l'atmosfera claustrofobica che circonda la protagonista Marta, braccata come un animale da una calunnia che la relega ai margini della società e causa (a lei e al lettore)un'oppressione quasi fisica, tangibile. Ed è altresì bravissimo nel dar conto dei sentimenti e delle ragioni anche dei personaggi "negativi": al marito di Marta guardiamo non con sdegno ma con pietà, perchè anche lui vittima dei pregiudizi e delle usanze del paese. E i tre professori che si invaghiscono della donna ci appaiono, grazie ad uno scavo psicologico davvero notevole, in tutta la loro fragilità e miseria, tanto che quasi ci si indigna per l'attegiamento di Marta, privo di comprensione e al contrario derisorio nei loro confronti, quasi si sentisse offesa dal fatto che degli uomini così manchevoli (uno brutto fino alla mostruosità, uno borioso, uno timido fino all'afasia)si ritengano meritevoli delle sue attenzioni.Certo, è anche vero che queste tre figure sono, nelle intenzioni dell'autore, simbolo dei pericoli cui Marta si trova esposta in quanto donna sola:in una società maschilista una donna priva della protezione di un uomo (sia esso marito, padre o fratello)viene considerata legittima preda dai maschi del branco.Ciononostante,l'incapacità della protagonista di uscire da se stessa, di non considerare solo il proprio dolore, ma di provare pietà e comprensione anche per le miserie e infelicità altrui, ce la rende meno simpatica. Accorgimento, questo, voluto dall'autore per evitare un'identificazione eccessiva del lettore e indurlo a esercitare le sue capacità critiche nei confronti di una società basata sull' ipocrisia, in cui ogni ribellione è votata al fallimento.
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