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Il Centro interdipartimentale di ricerca sull'integrazione europea aggiunge con questo volume di Laura Scichilone un titolo di particolare interesse a una serie già ricca anche nella sezione dei "Percorsi tematici". In questo caso è presa in esame, fin dal suo esordio, la politica ambientale, seguita lungo un trentennio, dal 1969 al 1998. Per la prima volta fu l'Atto unico, entrato in vigore nel 1987, a dotare in modo esplicito la Comunità, con il titolo VII aggiunto alla terza parte del Trattato istitutivo, di una puntuale normativa ecologica, fissando tre obiettivi strategici e tre conseguenti possibili azioni: il miglioramento della qualità dell'ambiente, la tutela della salute e l'uso razionale delle risorse naturali. Da allora di strada ne è stata fatta e si può senz'altro trarre un bilancio positivo. Infatti ora l'Unione Europea siede nei consessi nazionali sulle questioni dell'ambiente come soggetto tra i più motivati nel promuovere interventi coordinati in grado di contrastare le crisi che offendono il pianeta. Il settore esaminato è tra quelli che più è utile indagare per verificare l'efficacia non sempre nell'intensità necessaria delle spinte provenienti dalle sedi europee per un pieno adeguamento delle normative nazionali. Nel rendere conto dei tortuosi itinerari che sfociano in programmi o direttive non sempre è stata posta attenzione al ruolo del parlamento europeo, come invece fa questo testo, che così unisce dimensione storico-politica a critiche valutazioni di merito. Come quando rimprovera alla Commissione di edulcorare la pillola allorché tranquillizza gli europei circa la possibilità di conciliare i modi di vita acquisiti e la predicata "sostenibilità", non di rado ridotta a termine rassicurante, da inserire a piacere nell'eufemistica retorica del lessico europeo.
Roberto Barzanti
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