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Europei senza se e senza ma. Storie di neandertaliani e di immigrati
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Europei senza se e senza ma. Storie di neandertaliani e di immigrati - Guido Barbujani - copertina
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Europei senza se e senza ma. Storie di neandertaliani e di immigrati

Descrizione


Convivere in pace, vecchi e nuovi cittadini, ci sembra difficile e probabilmente lo è, ma un problema identico si è posto con ben altra urgenza 40 mila anni fa, quando i veri europei, gli uomini di Neandertal, hanno visto arrivare dall'Africa le avanguardie dei Cro-Magnoidi, i nostri antenati. Da allora, due gruppi umani diversi nell'aspetto, nella cultura e nel DNA, probabilmente due diverse specie umane, hanno coabitato in Europa per millenni: ma alla fine i vecchi europei si sono estinti. E dalla loro scomparsa, attraverso migrazioni, contatti e contaminazioni fra culture diverse, che a poco a poco ha preso forma la popolazione che oggi chiamiamo europea, e con lei un continente dai limiti incerti e (a volte temiamo) dall'incerto futuro. Soprattutto, un continente i cui abitanti hanno avuto una storia complessa, che non si presta a facili semplificazioni, neanche oggi che i test del DNA ci promettono (ma spesso sono promesse da marinai) di rivelarci le nostre caratteristiche più nascoste. Partendo da un passato remoto e dai metodi con cui la scienza riesce a ricostruirlo attraverso lo studio dei fossili, dei reperti archeologici e soprattutto dei nostri geni, questo libro ci accompagna a una sorprendente riscoperta dell'identità europea. Un'identità che non riposa su basi biologiche, e che trae la sua forza non da una o poche radici etniche o religiose, ma dalla molteplicità di contributi che hanno continuato ad aggiungersi, ad arricchirla e a ridefinirla.
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Dettagli

2008
Tascabile
22 ottobre 2008
280 p., Brossura
9788845261619

Valutazioni e recensioni

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Maurizio
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Non e' il primo libro di divulgazione dell'Autore sui temi della genetica e della paleoetnologia delle popolazioni europee (e non solo), delle migrazioni e delle vicende storiche. Come gli altri volumi fondato scientificamente, con una numerosa serie di note e di riferimenti a testi varii, presentate in una ventina di fitte pagine, alla fine di ciascun capitolo. Da consigliare, soprattutto nel momento in cui riescono fuori nella societa' italiana, a ripetizione, prese di posizione sulle "razze" che non hanno alcuna validita' scientifica. C'e' bisogno di cultura tecnica e scientifica, e di cultura "tout court". Barbujanni da' il suo contributo, in tutte le sue opere. Bella la frase sul retro di copertina: "Risalendo un po' nel tempo, abbiamo senza dubbio tanti antenati in posti diversi; risalendo un po' di piu' ci ritroviamo tutti in Africa: questo e' quello che si puo' onestamente dire su ciascuno di noi."

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Gianluca Fagioli
Recensioni: 5/5

Una rivelazione. Con linguaggio semplice ed ironico (ma non per questo meno scientifico) l'autore Barbujani ci introduce all'evoluzione umana in Europa. La lettura procede speditamente sino a farci scoprire quanto siano inutili e infondate le assurdità xenofobe che molti politici nostrani usano quotidianamente per colpire altri uomini presunti diversi da noi. Ma in fondo molto più uguali di quanto si pensi! Bravo Guido!

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gianluca guidomei
Recensioni: 4/5

Finirà prima o poi questa vergognosa deriva del nostro paese verso il razzismo? Per fortuna alle idiozie dei nostri politicanti rispondono scienziati come Guido Barbujani:"Volete vedere che faccia ha un immigrato africano? Guardatevi allo specchio. Volete vedere che faccia ha un vero europeo, senza se e senza ma? Troppo tardi, i veri europei, i Neandertal, si sono estinti trentamila anni fa". O premi Nobel come Amartya Sen: "Un senso d' identità può essere fonte non solo di orgoglio e gioia, ma anche di forza e fiducia. Eppure l' identità può anche uccidere, e uccidere con passione. Il sentimento forte di appartenerea un gruppo può in molti casi portare con sé una sensazione di distanza e divergenza da altri gruppi". Insisto: perché non possiamo assistere almeno una volta ad un dibattito televisivo su questi temi, non con gli opinionisti o i soliti giornalai, ma con scienziati, genetisti, linguisti, filosofi? Ho l' impressione che tra pochi anni arriveranno in Italia le ONG, perché siamo un paese che avrà bisogno di aiuto.

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Voce della critica

Nel 1933, mentre Hitler saliva al potere, un medico ebreo austriaco, che esercitava la professione a Carlsbad, cercò di ostacolarne il cammino mobilitando la scienza e la politica, e cercandone l'alleanza. Ignaz Zollschan si era già dato molto da fare negli anni venti dall'altra parte dell'Atlantico, tentando di convincere l'American Jewish Committee e Franz Boas ad affrontare le questioni razziali con la fondazione di un centro di ricerche antropologiche a New York. Non riuscì nell'intento, e neanche in Europa trovò adesioni al suo progetto di un'inchiesta internazionale tesa a minare le fondamenta dell'ideologia nazista. Zollschan si mosse instancabilmente fra le capitali del vecchio continente: dall'Accademia delle Scienze di Praga al Vaticano, dove incontrò fra gli altri il segretario di stato, cardinal Pacelli. A Londra, il 20 marzo 1934, di fronte al Royal Anthropological Institute, tenne un'importante conferenza, e per qualche mese sembrò sfiorare il successo. Ma nel generale clima di appeasement nei confronti della Germania nazista, Zollschan dovette accontentarsi di un semplice proposito, assunto dal parigino Institut international de coopération intellectuelle, volto a indagare le basi etno-antropologiche della civiltà occidentale.
Negli stessi anni, precisamente nel 1935, uscì un libro importante, dal titolo We Europeans. A Survey of "Racial" Problems, firmato dal celebre naturalista Julian S. Huxley e dall'antropologo Alfred C. Haddon. Ma altre mani si celavano dietro quelle pagine: in particolare, quelle dello storico della scienza Charles Singer e dell'antropologo Charles S. Seligman, entrambi ebrei, rimasti nell'ombra proprio in quanto tali, nel timore che la loro origine indebolisse autorevolezza e imparzialità. Huxley definirà il libro "un bastone scientifico fra le ruote di Hitler". In esso si stigmatizzava il concetto di razza come "pseudo-scientifico", proponendone la sostituzione con quello di "gruppo etnico", senza tuttavia rinunciare, nel finale, a una nuova classificazione etnica dell'Europa. Tanto Zollschan quanto gli autori di We Europeans rifiutavano (e criticavano aspramente), in quanto "anti-scientifici", l'antisemitismo e i miti "nordico-ariani" nazionalsocialisti, pur ritenendo per contro possibile un'analisi scientifica delle "razze" immune da pregiudizi razzisti.
La genetica impiegherà ancora alcuni anni per smantellare definitivamente le categorizzazioni razziologiche, e lo sa bene Guido Barbujani, che – in un'affascinante libro sospeso lungo i millenni, tra le vicende dei neandertaliani e quelle dei migranti contemporanei – smentisce, con le armi affilate del genetista, qualsiasi visione monolitica di identità europea. Impossibile è ridurre l'Europa a un'unica cultura, ma altrettanto illusorio è pensare che vi sia, alle sue radici, una formula biologica univoca e invariabile. Da questo punto di vista, né il colore della pelle, né il gruppo sanguigno, né la forma della testa (e nemmeno la capacità di digerire il latte) rappresentano una specialità esclusiva del continente europeo.
Senza contare poi, precisa Barbujani, che gli europei "senza se e senza ma" non ci sono più da almeno trentamila anni: da quanto cioè i Cro-Magnoidi (i nostri antenati) invasero il mondo di Neandertal.
Francesco Cassata

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Conosci l'autore

Guido Barbujani

1955, Adria

Ha lavorato nelle Università di Padova, Bologna, State of New York a Stony Brook e Londra, attualmente insegna Genetica all’Università di Ferrara. Tra i suoi libri, Questione di razza (2003), Dilettanti. Quattro viaggi nei dintorni di Charles Darwin (2004) e, con Pietro Cheli, Sono razzista ma sto cercando di smettere (2008), Europei senza se e senza ma (2008).Nel 2007 con il saggio L'invenzione delle razze vince il quinto Premio letterario Merck Serono, premio dedicato a saggi e romanzi pubblicati in italiano, che sviluppino un confronto ed un intreccio tra scienza e letteratura.

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