Il creatore di videogiochi David OReilly ha costruito un mondo interattivo da esplorare a vostro piacimento. Mentre scegliete se interpretare il ruolo di un microbo all’interno di una pianta nel deserto, o di una stella nella galassia, ogni strato del gioco è impreziosito di atmosfere che rendono la simulazione ancora più eterogenea.
I compositori Ben Lukas Boysen e Sebastian Plano hanno plasmato questa esperienza con il loro intricato tappeto sonoro di 4 ore, su cui prosegue sicura la continua narrazione del filosofo Alan Watts.
Anche se lo score è un importante elemento atto a creare l’indelebile atmosfera del gioco, ha anche la capacità di essere un album a sé stante – attentamente diviso in 10 brani selezionati dal fondatore dell’etichetta Robert Raths. È dotato di una considerevole qualità terapeutica, permettendo al pubblico ascoltatore di trascendere in uno stato meditativo, che è fondamentalmente ciò che lo rende perfetto per Everything. La musica è un intero mondo a sé, autosufficiente, ma rimane parte dell’universo del gioco.
“Comporre qualcosa di abbastanza modulare e al tempo stesso coerente che si connetta con l’idea del gioco è stato un bel lavoro. Abbiamo tentato e discusso vari approcci, dal più marcatamente matematico e diretto a uno astratto e filosofico, e abbiamo finito col creare un misto di entrambi. Ogni elemento dipende e si lega a un altro e ogni brano si lega al precedente e al successivo. Potrebbe essere a livello compositivo o astratto e concettuale, ma il gioco e la musica seguono lo stesso sentiero e condividono parte dello stesso DNA ispirato.” – Ben Lukas Boysen
“Lavorare su una colonna sonora è stata una collaborazione davvero istruttiva e ispirante. Quello che mi affascina del gioco è il suo approccio auto‐esplorativo che permette al giocatore di fare esperienza; non c’è nessuno scopo se non essere. Questo concetto ci ha dato la meravigliosa libertà di cercare suoni e idee che sarebbero state perfette per il gioco. Lungo lo score c’è un sottile livello di dramma che dona profondità al gioco, ma la musica non diventa mai predominante e non allontana mai il giocatore dall’esperienza principale dell’essere. Onesto, semplice e bellissimo, Everything è stato un meraviglioso viaggio creativo a cui partecipare.” – Sebastian Plano
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