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Fahrenheit 451 di Francois Trufaut anno di produzione 1966 tratto dal romanzo di Bradbury fu film immediatamente stroncato dalla critica in occasione della sua prima presentazione alla mostra cinematografica di Venezia ;poi ,a partire dal 1971 ,si generò una corrente di pensiero inversa e quindi favorevole verso la trasposizione cinematografica di Truffaut. Ma chi aveva ragione? La critica spietata del 1966 o quella successiva? Sicuramente la recensione successiva a mio modo di vedere per alcuni motivi evidenti: il coraggio di una trasposizione cinematografica difficile da rappresentare,la personale lettura di Truffaut del romanzo di Bradbury, la fotografia immensa di Nicholas Roeg,; una evidente liricità trasognata,il tocco di una regia elegante che, a tratti, utilizza inquadrature da film muto . Il tema trattato dal film è chiara rappresenta e denuncia contro una ipotetica società futura pervadente,tipo "grande fratello",dove l'uomo scompare e diviene centrale "una società alveare ": i rigurgiti dell'essere vengono narcotizzati a favore di un potere assoluto che nega il diritta al pensiero. Il film in esame in qualche modo si rispecchia con altre filmografie , che , seppur con tagli diversi ,affrontano la tematica di un potere assoluto che nega il diritto di essere : vedi L'uomo che fuggì dal futuro" di George; La fuga di Logan; Orwell 1984;Brazil ; anche the Island;ancora V per vendetta; ancora L'esercito delle 12 scimmie ; includerei infine , forse il più rappresentativo quello di Stanley Kubrick ,Arancia meccanica. Fahrenheit 451 è sicuramente da vedere anche perché offre a chi lo assorbe e percepisce un finale aperto di critica ma anche di possibilità di "redenzione " da questi regimi formalmente democratici ma sostanzialmente degenerati, con un controllo potente sia sui consumi di massa che sull' informazione. Senza esitazione vale quattro stelle d'oro ,;è film da conservare nelle migliori cineteche è"libero"!!!
“Leggi mai i libri che bruci, Montag?” Ricordo di aver visto”Fahrenheit 451” per la prima volta agli inizi degli anni 70’ in televisione, in una fortunata sera nella quale per “miracolo” (o per errore…..) fu trasmesso questo film al posto della normale e rassicurante programmazione prevista dal normale palinsesto, che saltò a causa di un improvviso sciopero della RAI, che all’epoca deteneva il monopolio catodico. Ricordo che sorrisi nel pensare ad un futuro nel quale la gente avrebbe passato gran parte del tempo davanti al televisore, con il quale avrebbe interagito “parlando” (o credendo di parlare) con i personaggi dello schermo, su argomenti futili e superficiali, su cattiverie, pettegolezzi e meschinità, rifuggendo dal dolore della vita vera, se non per contemplarlo morbosamente, vegetando nel comodo e caldo salotto di casa, istruiti, coccolati, blanditi, plagiati dalla “famiglia” del televisore. Eppure solo poco più di 30 anni fa mi sembrava così evidentemente impossibile prevedere o anche solo immaginare un futuro così strutturato………..un futuro nel quale i pompieri invece che spengere gli incendi avrebbero bruciato i libri, resi fuorilegge perché potenzialmente portatori di pericoloso spirito critico, che, se diffuso fra la gente, avrebbe fatto crollare il conformismo catodico imperante….Ricordo che nella mia ingenua visione di bambino pensai: “Va bene che è un film di fantascienza…..ma qui si esagera! Un futuro così non si potrai mai realizzare, non siamo mica tutti matti!” E risi di Montag che si ribella alla “famiglia” della TV……e comincia a leggere i libri invece di bruciarli…… E proprio vero che la realtà supera di gran lunga la fantasia….Cosa siamo diventati? Che mondo lasceremo a chi verrà dopo di noi? Diventeremo uomini-libro come Montag o pompieri che bruciano i libri? Ray Bradbury e Francois Truffaut……..incontro fortunato. A volte i “miracoli” si realizzano. “Leggi mai i libri che bruci, Montag?”
L'idea è abbastanza vecchia. l'addetto (il "militare" non sarebbe sbagliatissimo per come trattano i ribelli e come vigilano sul rispetto delle regole, sebbene si tratti solo di vigili del fuoco) all'ordine e alla sicurezza di un regime autoritario che ne diventa critico e si ribella. quanti ne han fatti gli americani sui nazisti? il film presenta il classico atteggiamento intellettualoide di superiorità di sinistra, che si sente unica e massima depositaria di cultura, e descrive questo regime con rimandi abbastanza nazifascisti (da questo punto di vista meglio gli americani che contrappongono valori dicotomici più universali, quindi immediatamente e generalmente condivisibili, come libertà e democrazia contrapposti a dittatura e oppressione). Inoltre, mi sembra d'aver capito che nel libro vengono bruciati i libri considerati sovversivi, mentre nel film si descrive un sistema che i libri li brucia tutti e vuole le persone completamente ignoranti, dando il messaggio che tutte le dittature sono di destra, e rendono tutti ignoranti, per fortuna che ci siamo noi di sinistra che salviamo l'umanità. Però Truffaut rimane un grande e originale regista che sa mettere il suo tocco particolare anche in temi un pò vecchi e abusati. molto carina l'idea di imparare a memoria i libri, il che aiuta la memoria, il ragionamento, e crea un affetto particolare tra lettore e libro.
Recensioni
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