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Fahrenheit 451 (DVD)
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Fahrenheit 451 (DVD) di François Truffaut - DVD
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Fahrenheit 451 (DVD)
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Descrizione


In un paese indefinito e in un'epoca futura è severamente proibita la lettura: chi possiede libri è nemico dello Stato. Un corpo di pompieri dà la caccia a chi possiede dei libri e dà fuoco a questi ultimi. Uno zelante pompiere incontra una ragazza che incrina le sue certezze.
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Informazioni dal venditore

Venditore:

Dettagli

1966
DVD
5050582014792

Informazioni aggiuntive

Universal Pictures, 2003
Universal Pictures
111 min
Italiano (Dolby Digital 1.0 - mono);Inglese (Dolby Digital 1.0 - mono);Spagnolo (Dolby Digital 1.0 - mono)
Italiano; Inglese; Spagnolo
Wide Screen

Valutazioni e recensioni

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weach1952
Recensioni: 4/5

Fahrenheit 451 di Francois Trufaut anno di produzione 1966 tratto dal romanzo di Bradbury fu film immediatamente stroncato dalla critica in occasione della sua prima presentazione alla mostra cinematografica di Venezia ;poi ,a partire dal 1971 ,si generò una corrente di pensiero inversa e quindi favorevole verso la trasposizione cinematografica di Truffaut. Ma chi aveva ragione? La critica spietata del 1966 o quella successiva? Sicuramente la recensione successiva a mio modo di vedere per alcuni motivi evidenti: il coraggio di una trasposizione cinematografica difficile da rappresentare,la personale lettura di Truffaut del romanzo di Bradbury, la fotografia immensa di Nicholas Roeg,; una evidente liricità trasognata,il tocco di una regia elegante che, a tratti, utilizza inquadrature da film muto . Il tema trattato dal film è chiara rappresenta e denuncia contro una ipotetica società futura pervadente,tipo "grande fratello",dove l'uomo scompare e diviene centrale "una società alveare ": i rigurgiti dell'essere vengono narcotizzati a favore di un potere assoluto che nega il diritta al pensiero. Il film in esame in qualche modo si rispecchia con altre filmografie , che , seppur con tagli diversi ,affrontano la tematica di un potere assoluto che nega il diritto di essere : vedi L'uomo che fuggì dal futuro" di George; La fuga di Logan; Orwell 1984;Brazil ; anche the Island;ancora V per vendetta; ancora L'esercito delle 12 scimmie ; includerei infine , forse il più rappresentativo quello di Stanley Kubrick ,Arancia meccanica. Fahrenheit 451 è sicuramente da vedere anche perché offre a chi lo assorbe e percepisce un finale aperto di critica ma anche di possibilità di "redenzione " da questi regimi formalmente democratici ma sostanzialmente degenerati, con un controllo potente sia sui consumi di massa che sull' informazione. Senza esitazione vale quattro stelle d'oro ,;è film da conservare nelle migliori cineteche è"libero"!!!

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Stefano GIORGI
Recensioni: 5/5

“Leggi mai i libri che bruci, Montag?” Ricordo di aver visto”Fahrenheit 451” per la prima volta agli inizi degli anni 70’ in televisione, in una fortunata sera nella quale per “miracolo” (o per errore…..) fu trasmesso questo film al posto della normale e rassicurante programmazione prevista dal normale palinsesto, che saltò a causa di un improvviso sciopero della RAI, che all’epoca deteneva il monopolio catodico. Ricordo che sorrisi nel pensare ad un futuro nel quale la gente avrebbe passato gran parte del tempo davanti al televisore, con il quale avrebbe interagito “parlando” (o credendo di parlare) con i personaggi dello schermo, su argomenti futili e superficiali, su cattiverie, pettegolezzi e meschinità, rifuggendo dal dolore della vita vera, se non per contemplarlo morbosamente, vegetando nel comodo e caldo salotto di casa, istruiti, coccolati, blanditi, plagiati dalla “famiglia” del televisore. Eppure solo poco più di 30 anni fa mi sembrava così evidentemente impossibile prevedere o anche solo immaginare un futuro così strutturato………..un futuro nel quale i pompieri invece che spengere gli incendi avrebbero bruciato i libri, resi fuorilegge perché potenzialmente portatori di pericoloso spirito critico, che, se diffuso fra la gente, avrebbe fatto crollare il conformismo catodico imperante….Ricordo che nella mia ingenua visione di bambino pensai: “Va bene che è un film di fantascienza…..ma qui si esagera! Un futuro così non si potrai mai realizzare, non siamo mica tutti matti!” E risi di Montag che si ribella alla “famiglia” della TV……e comincia a leggere i libri invece di bruciarli…… E proprio vero che la realtà supera di gran lunga la fantasia….Cosa siamo diventati? Che mondo lasceremo a chi verrà dopo di noi? Diventeremo uomini-libro come Montag o pompieri che bruciano i libri? Ray Bradbury e Francois Truffaut……..incontro fortunato. A volte i “miracoli” si realizzano. “Leggi mai i libri che bruci, Montag?”

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Euge
Recensioni: 3/5

L'idea è abbastanza vecchia. l'addetto (il "militare" non sarebbe sbagliatissimo per come trattano i ribelli e come vigilano sul rispetto delle regole, sebbene si tratti solo di vigili del fuoco) all'ordine e alla sicurezza di un regime autoritario che ne diventa critico e si ribella. quanti ne han fatti gli americani sui nazisti? il film presenta il classico atteggiamento intellettualoide di superiorità di sinistra, che si sente unica e massima depositaria di cultura, e descrive questo regime con rimandi abbastanza nazifascisti (da questo punto di vista meglio gli americani che contrappongono valori dicotomici più universali, quindi immediatamente e generalmente condivisibili, come libertà e democrazia contrapposti a dittatura e oppressione). Inoltre, mi sembra d'aver capito che nel libro vengono bruciati i libri considerati sovversivi, mentre nel film si descrive un sistema che i libri li brucia tutti e vuole le persone completamente ignoranti, dando il messaggio che tutte le dittature sono di destra, e rendono tutti ignoranti, per fortuna che ci siamo noi di sinistra che salviamo l'umanità. Però Truffaut rimane un grande e originale regista che sa mettere il suo tocco particolare anche in temi un pò vecchi e abusati. molto carina l'idea di imparare a memoria i libri, il che aiuta la memoria, il ragionamento, e crea un affetto particolare tra lettore e libro.

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Conosci l'autore

François Truffaut

1932, Parigi

È stato un regista, sceneggiatore, produttore cinematografico, attore e critico cinematografico francese. Esordisce come regista dal 1958 (il suo primo film è L'età difficile) ed è ideatore della Nouvelle Vague (insieme con Godard, Malle, Chabrol), corrente che trae ispirazione dalla passata stagione del Neorealismo italiano e che influenzerà successivamente numerosi registi americani della New Hollywood. È stato teorico del cinema e critico di punta dei Cahiers du Cinéma.Il vero e proprio debutto avviene nel 1959 con I quattrocento colpi, film autobiografico che gli consente di costruire una sorta di alter ego, Antoine Doinel, che permette a Truffaut di realizzare un importante esperimento cinematografico: seguire la vita...

Julie Christie

1940, Chabua, India

Propr. J. Frances C., attrice inglese. I tratti del volto marcati, resi ancor più fascinosi dallo sguardo verde-azzurro, porta sullo schermo figure di donna complesse e ineffabili, segnate dalle tracce contraddittorie della modernità, affermandosi come una delle interpreti femminili più emblematiche tra la metà degli anni '60 e quella dei '70, non solo del New Cinema britannico, ma anche della cosiddetta «altra Hollywood». Proveniente da un intenso tirocinio teatrale, dopo aver frequentato i corsi della Dramatic Art Central School di Londra esordisce nel cinema con piccole parti nel 1962. Nel 1963, mentre interpreta in teatro la commedia Billy il bugiardo, viene chiamata da J. Schlesinger come protagonista del film omonimo. Diretta dallo stesso Schlesinger,...

Oskar Werner

1922, Vienna

Attore austriaco. Dopo gli studi d'arte drammatica ottiene un buon successo a teatro dalla fine degli anni '50. Sul grande schermo lavora fra gli altri in Lola Montès (1955) di M. Ophüls, ma la sua carriera resta legata al ruolo di Jules, il terzo lato del memorabile triangolo d'amore e morte composto da Catherine/J. Moreu e Jim/H. Serre in Jules e Jim (1962) di F. Truffaut. Non troverà più ruoli di rilievo pur seguitando ad apparire in pellicole di prestigio come Fahrenheit 451 (1966) sempre di Truffaut.

Cyril Cusack

1910, Durban

Attore sudafricano. Nato in Sud Africa, si trasferisce presto in Irlanda, dove esordisce all'età di sette anni sui palcoscenici teatrali. È dapprima interprete di spicco dell'Abbey Theatre di Dublino, poi coordinatore di una propria compagnia teatrale con la quale attraversa il paese, infine membro della prestigiosa Royal Shakespeare Company. Si cimenta anche nel cinema, per il quale lavora in un film muto già nel 1917. Di aspetto comune e bassa statura, ottimo caratterista, recita molti ruoli da comprimario per protagonisti famosi, riuscendo a valorizzare i loro personaggi. Tra i film più celebri: Il fuggiasco (1947) di C. Reed, La spia che venne dal freddo (1965) di M. Ritt, Fahrenheit 451 (1966) di F. Truffaut e Orwell 1984 (1984) di M. Radford.

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