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La New Age, sostiene Terrosi, sembra essere giunta al termine della sua parabola: la moda si esaurisce, l’entusiasmo declina e molti dei sostenitori di un tempo sconfessano la loro appartenenza. Che senso ha, dunque, parlarne ancora? E cosa può dirci di nuovo un libro che si aggiunge a una messe già abbondantissima di pubblicazioni? L’impegno di Terrosi si distingue per l’equilibrio di un approccio che, senza risparmiare critiche e riserve, non si abbandona mai a facili demonizzazioni. La ricostruzione storica è precisa e puntuale, densa di informazioni e talvolta persino di curiosità biografiche. Se in questo modo il libro assolve al compito di offrire le conoscenze indispensabili a muoversi con informata destrezza nel complesso mondo della New Age, interessante è nondimeno la valutazione complessiva del fenomeno. Si tratta di pochi e brevi accenni che meriterebbero adeguati approfondimenti alla luce di una considerazione più dettagliata dei mutamenti culturali della nostra epoca. Oltre a evidenziare il legame tra New Age e postmodernità, viene avanzata infatti la questione del diffondersi sotterraneo di molte idee della New Age in ambienti lontani dalla sua realtà. Tema questo ancora tutto da esplorare e nel cui ambito sarà forse possibile comprendere il significato di un movimento che ancora ci sorprende per gli aspetti contraddittori, superficiali e trash, ma anche per la sua capacità di offrire risposte tutt’altro che estemporanee agli interrogativi di questa fine di Millennio. Clara Speranza
scheda di Speranza, C. L'Indice del 1999, n. 09
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