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Ci sarebbe ancora tantissimo da raccontare, motvo per cui raccomanderei ad Alberto Alpozzi di preparare un seguito per questo libro. Mi sento di fargli, intanto, i complimenti per questo lavoro breve, ma denso di contenuti, che possano smentire le menzogne auto-accusatorie che noi italiani siamo bravissimi a fabbricare. E lo ringrazio vivamente per averci dato un piccolo manuale di difesa contro i faziosi seguaci di Angelo del Boca, che si sono scatenati anche fornendo critiche negative su questo libro, basate sulla tiritera delle decontestualizzazioni delle fonti... ovvero proprio quello che era il punto debole riscontrabile in letteralmente tutti i libri del famoso autore idolatrato dagli anti-italiani. In questo libro, al contrario, di decontestualizzazioni di fonti non ne vedo proprio.
Estremamente ricco di falsità (fake news) e traspirante revisionismo. Si scaglia contro una certa letteratura sulla storia dell'africa e del colonialismo italiano, che accusa di una "lettura parziale" delle fonti. Peccato che per far questa accusa vengano utilizzate scarse fonti (tra l'altro utilizzando un uso improprio delle fonti fotografiche/documentali tipico del basso giornalismo) del periodo (come gli studi/propaganda di diritto coloniale di epoca fascista, Comte o Engels) in maniera acritica e non contestualizzate nè con il contesto politico internazionale e mondiale di allora nè a livello storico e culturale. Il tentativo del libro, non riuscito, è il classico che si ripropone da decenni in una certa parte di storiografia, o supposta tale, coloniale italiana: di eleggere il colonialismo italiano in qualche modo come diverso rispetto a quello delle altre nazioni europee, sottointendendo in maniera neanche troppo velata la maggior bontà del colonialismo italiano, sia in quello che fu fatto sia nel lascito postcoloniale. Il libro è quindi un piccolo mattonicino, sformato e mal fatto in questo caso in maniera evidente, che si è aggiunto nel ricco muro ideologico e storicamente non dimostrato di cui fanno parte i più grandi mattoni retorici quali "Italiani brava gente", "Colonialismo proletario" etc etc. Un libro che si propone di "smontare" delle supposte bugie è in realtà paradossalmente pieno di bugie e discorsi acritici/acronistici/decontestualizzati.
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