Voglio subito chiarire che da parte di chi ha compilato questo libro non vi è nessuna simpatia nei confronti di qualsiasi voglia dittatura, sia essa di destra o di sinistra. Anzi è convinzione che Fascismo e Comunismo siano il rovescio della stessa medaglia. La dittatura è una forma autoritaria di governo in cui il potere è accentrato in un solo organo, se non addirittura nelle mani del solo dittatore, non limitato da leggi, costituzioni, o altri fattori politici e sociali interni allo Stato. In senso lato, dittatura ha quindi il significato di predominio assoluto e per lo più incontrastabile di un individuo (o di un ristretto gruppo di persone) che detiene un potere imposto con la forza. In questo senso la dittatura coincide spesso con l'autoritarismo e con il totalitarismo. Sua caratteristica è anche la negazione della libertà di espressione e di stampa. Spesso, come successo con il fascismo, con il nazismo e come sta accadendo attualmente in Turchia, le dittature si formano per la cecità dei popoli che spinti da ragioni, generalmente, di carattere economico finiscono per appoggiare forme estreme di governo. Solo per accorgersi troppo tardi di aver sbagliato. Inoltre a favorire le dittature sono le ideologie che vengono prese come dogma, cioè verità assolute. Da qui il titolo del libro Fascismo – Il Delirio delle Ideologie. Si riporta di seguito un brano tratto da un articolo dal titolo: Il Maresciallo Giuseppe Stalin (Rinascita del giugno 1944), da cui si evince l’esaltazione che vi era per uno dei più spietati dittatori che siano esistiti, secondo solo ad Hitler (la quintessenza del male) da parte di coloro che certamente esecravano Mussolini ma che non si accorgevano di essere la stessa faccia della stessa medaglia. La medaglia dell’Ideologia, il credo assoluto. “Un nome riempie in questo momento il mondo, un nome che sarà ripetuto nell’avvenire, nei decenni e nei secoli, con ammirazione, con affetto, con entusiasmo, da un estremo all’altro della terra, da tutti i popoli, — il nome di Giuseppe Stalin. Infelici quei combattenti che non possono marciare, senza un dubbio e senza una vacillazione, verso i più gravi rischi e verso i più duri sacrifici, con la certezza di essere guidati da un uomo del quale per anni ed anni, gli avvenimenti hanno dimostrato la fedeltà al proprio ideale, la capacità, il genio! In questo momento, proletari e borghesi, rivoluzionari e conservatori, amici e nemici, con gioia o con rabbia, con amore o con odio, riconoscono, tutti, in Giuseppe Stalin uno dei più grandi uomini della storia, l’uomo che più di ogni altro ha contribuito e contribuisce alla vittoria della civiltà sulla barbarie, della luce sulle tenebre, degli uomini sulle belve. Domani, quando la civiltà, la luce, gli uomini avranno vinto per sempre, Stalin sarà, per sempre, il maggior simbolo, la più alta espressione di questa vittoria. Che orgoglio per noi, proletari; che orgoglio per noi rivoluzionari di tutti i paesi, il poter affermare: abbiamo creduto in lui, nel suo partito e nel suo popolo, e non lo abbiamo taciuto, quando la voce dei suoi innumerevoli nemici copriva, nei giornali e nei libri, dalle tribune e dalle radio, qualsiasi altra voce.” Le stesse identiche parole che i fascisti rivolgevano a Benito Mussolini. Ecco in cosa consiste Il Delirio delle Ideologie. Sono coloro che credono che la loro parte politica sia depositaria della verità, incuranti del fatto che la moderazione, la libertà di pensiero, la tolleranza dell’altro sono principi inderogabili su cui si deve basare la società civile e ogni forma di governo. Tutti gli scritti sono dell'epoca fascista e vanno letti come se fossimo ritornati indietro nel tempo. Non sono, pertanto, una retrospettiva storica attuale. Scritti che servono a capire la mentalità dell’epoca.
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