Novanta opere tra sculture, opere su carta, libri d'artista e incisioni realizzate tra gli anni Quaranta agli anni Ottanta documentano il rapporto di Melotti con la scrittura, la musica, la letteratura e la poesia, in un originale percorso attraverso le forme del linguaggio secondo la personale indagine dello scultore.Il volume, che accompagna l'esposizione di Busto Arsizio, propone un viaggio nell'universo di Melotti, l'acrobata invisibile del '900 e tende a evidenziarne gli aspetti di un'arte sfaccettata che non può essere definita secondo gli schemi tradizionali ma propone il continuo intersecarsi dei generi.Fausto Melotti (1901-1986) si iscrive a Brera nel 1928, dopo essersi trasferito a Milano da Torino. In tutta la sua produzione l'astrattismo geometrico rigoroso non viene mai a mortificare in senso purista l'acuta tensione lirica delle sue opere, nelle quali si riscontra la costante ricerca di una forma assoluta e l'attenzione ai valori scultorei della linea.Il volume si sviluppa per temi e prende le mosse dalla Musica con la pubblicazione di una serie inedita di opere su carta realizzate negli anni 1950-1960, in cui sembra insinuarsi , come ha scritto Italo Calvino, "una partitura d'ideogrammi senza peso come insetti acquatici". Si passa quindi alla Poesia rappresentata dai libri d'artista realizzati da Melotti, tra cui Il pesce e l'ombra di Ezra Pound, La canzone del polistirene di Raymond Queneau e le poesie di William Butler Yeats. Segue la sezione dedicata al Segno con disegni inediti, incisioni e opere su carta culminanti con la serie degli Alfabeti realizzati tra gli anni Cinquanta e Ottanta, dove ogni lettera dell'alfabeto diventa un pretesto per una sperimentazione estetica personale.Il volume comprende i saggi di Alberto Fiz, Angela Vettese e Paolo Campiglio, corredati dalle interviste a Giovanni Raboni (Antonella Commellato) e a Gillo Dorfles (Alberto Fiz).
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