Un federalista giacobino. Ernesto Rossi pioniere degli Stati Uniti d'Europa

di Antonella Braga (Autore)

Il Mulino, 2007

"In poche parole, pur conservando le mie opinioni liberali, sono divenuto molto più socialista e anche molto più giacobino". Così scriveva Ernesto Rossi (1897-1967) a Gaetano Salvemini in una lettera da Ginevra del marzo 1944, condensando in poche righe l'evoluzione del suo pensiero durante i nove anni di prigionia nelle carceri fasciste e i quattro anni di confino nell'isola di Ventotene. La novità che più desiderava comunicare a Salvemini era però il progetto per l'unità federale dell'Europa, elaborato al confino con Altiero Spinelli ed Eugenio Colorni nel 1941. Partendo dalla documentazione inedita, conservata a Firenze presso gli Archivi Storici dell'Unione Europea e in altri archivi italiani e svizzeri, la ricerca ripercorre l'evoluzione del pensiero federalista di Rossi e della sua azione al servizio del Movimento federalista europeo con particolare attenzione agli anni della prigionia, del confino e dell'esilio in Svizzera (1930-1945), mettendo in rilievo come il suo contributo all'affermazione del federalismo sia stato, sino alla caduta della CED (1954), almeno pari a quello di Spinelli.

• Autore: Antonella Braga
• Editore: Il Mulino
• Collana: Fonti e studi sul federalismo e sull'integrazione europea. Perc. tem
• Anno edizione: 2007
• In commercio dal: 22 marzo 2007
• Pagine: 676 p., ill. , Brossura
• EAN: 9788815102102