L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Prezzo minimo ultimi 30 giorni: 9,00 €
Altre offerte vendute e spedite dai nostri venditori
Tutti i formati ed edizioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Fin dall’antichità, che affonda le sue radici nella letteratura classica, la tragedia greca ci ha insegnato a comprendere le angosce degli uomini, a trattare con voci nuove il tema della sofferenza e del dolore e a riflettere sul valore salvifico di ogni forma d’arte. Il romanzo “Il figlio del mare” è strutturato come una tragedia greca, per la sua suddivisione in stasimi ed episodi. E della tragedia antica conserva l’essenza più profonda.
Giugno 1984: la bella Bianca Faragò si sveglia su una spiaggia calabrese della costa ionica, mentre il Grecale soffia impetuoso. Ha 14 anni ed è stata “violata” dal mare.. È una ragazza inquieta, presenta disturbi di personalità e possiede un animo fragile, che mal si addice all’ambiente che la circonda. È una decadente eroina rivoluzionaria, nata e cresciuta nel posto sbagliato. Pazza, inaffidabile, magara, lunatica, fòra di càpu, dea e demone. La sua natura è simile a quella aspra e difficile del piccolo borgo calabrese in cui vive. È la metafora di una terra sedotta e abbandonata, un’icona di purezza, un essere delicato. Narrazione e poesia si fondono, grazie ad una scrittura fortemente evocativa e minuziosa, coinvolgente e appassionante. Un romanzo che ci parla del ritorno alle origini, di identità e di radici, di una terra che è archetipo di se stessa, luogo non-luogo, spazio geografico e immaginifico. Una storia declinata secondo l’impalcatura della tragedia greca, dove la prosa dei capitoli intreccia la lirica degli stasimi, degli interventi corali. Si dice che nella vita, quando le persone o i luoghi sono veramente significativi, si ripresenta sempre la possibilità di ritrovarli. La Calabria è da sempre terra di partenze e di ritorni, che quasi sempre diventano dolore più che consolazione, perché rimangono intrappolati nel labirinto di una memoria che diventa sempre più lontana e sfuggente, ma dalla quale non si può prescindere. Il nostos è la nostalgia, il “desiderio sofferto di tornare” a casa, per ritrovare le proprie cose, le proprie radici, ma soprattutto se stessi. È un continuo muoversi in avanti per il desiderio di tornare indietro, verso la nostra Itaca fisica e interiore. Indietro verso l’archè, verso l’origine di tutto. Indietro … per andare avanti! Il figlio del mare è un romanzo da leggere, da assaporare, da respirare, da gustare, da condividere. Una storia in cui perdersi vuol dire ritrovarsi!
Di episodi e di stasimi – i canti del coro che caratterizzano l’antica tragedia greca – è scandito Il figlio del mare, il nuovo romanzo di Eliana Iorfida. Una storia che si svolge in un arco di tempo lungo più di quarant’anni, dal 1981 fino al 2025. Passato, presente e futuro in un’opera (edita da Pellegrini) che comincia con una immagine: Calabria ionica, primi vagiti della nuova estate, una spiaggia notturna e una giovane ragazza che si risveglia con la sottanina imbrattata del suo sangue. In mano un velo da sposa. L’autrice percorre la vita di Bianca – una “Lolita sull’orlo del baratro” –, raccontandone sogni e turbamenti e di Jonio, il frutto di quella misteriosa notte in spiaggia, Ricca e segnata da una ispirata naturalezza, la scrittura di Eliana Iorfida si muove agile, avanti e indietro nel tempo, cruda in taluni passaggi e lungi da facili romanticherie. Il figlio del mare è una storia che richiama alle immagini e ai profumi dei grandi scrittori meridionali e alla collina e la vita semplice e ferina narrate da Pavese, ma è anche un romanzo venato da tinte oscure che tengono gli occhi del lettore incollati al libro, pagina dopo pagina, episodio dopo episodio.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
Le schede prodotto sono aggiornate in conformità al Regolamento UE 988/2023. Laddove ci fossero taluni dati non disponibili per ragioni indipendenti da IBS, vi informiamo che stiamo compiendo ogni ragionevole sforzo per inserirli. Vi invitiamo a controllare periodicamente il sito www.ibs.it per eventuali novità e aggiornamenti.
Per le vendite di prodotti da terze parti, ciascun venditore si assume la piena e diretta responsabilità per la commercializzazione del prodotto e per la sua conformità al Regolamento UE 988/2023, nonché alle normative nazionali ed europee vigenti.
Per informazioni sulla sicurezza dei prodotti, contattare complianceDSA@feltrinelli.it
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore