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Anno edizione: 2021
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Per tutti gli amanti della letteratura gotica, un racconto da brivido dedicato al male celato dietro il volto dell'innocenza.
«Se fossi stata un maschio niente di tutto questo sarebbe accaduto. Non avrei mai preso in mano un ago, non avrei mai scoperto il mio potere.»
Gran Bretagna, prima metà dell'ottocento. Dorothea Truelove è giovane, bella e ricca. Ruth Butterham è giovane, ma povera e consumata da un segreto oscuro e terribile. Un segreto che rischia di condurla alla forca. I loro destini si incrociano alla Oakgate Prison, dove Ruth è rinchiusa in attesa di processo per omicidio e dove Dorothea si dedica ad attività caritatevoli; soprattutto, qui la ragazza trova il luogo ideale per mettere alla prova le neonate teorie della frenologia – secondo cui la forma del cranio di una persona spiega i suoi peggiori crimini – che tanto la appassionano. L'incontro con Ruth fa però sorgere in lei nuovi dubbi, che nessuna scienza è in grado di risolvere: è davvero possibile uccidere una persona usando solo ago e filo? La storia che la prigioniera ha da raccontare – una storia di amarezze e tradimenti, di abiti belli da morire – scuoterà la fede di Dorothea nella razionalità e nel potere della redenzione.
Personalmente amo molto il genere gotico e Laura Purcell è stata una piacevole scoperta. Non la ritengo tra le massime esponenti di questo genere ma il libro si fa leggere velocemente e la storia è piuttosto avvincente, sebbene non particolarmente cupa. Consigliato!
Laura Purcell si conferma una brava scrittrice capace di creare atmosfere cupe e angoscianti. Questo libro è una storia amara di sofferenza; ci fa credere in fatti soprannaturali per poi smentirli spiegandoli su basi scientifiche, alternando così nel lettore creduloneria e pragmatismo. Una metafora terribile su come l'amarezza e disperazione di una persona possano avvelenare ogni cosa -sentimenti, fatti- verso gli altri, anche quelli più amati. O un esempio di come le cose in cui crediamo più fervidamente riescano a farci diventare ciechi nonostante la ovvia verità davanti ai nostri occhi.
È un libro che ho apprezzato tantissimo, dalle tinte gotiche e forse in alcuni tratti horror. È la storia di due donne, nella prima metà dell'ottocento, Ruth di sedici anni rinchiusa in prigione nell'attesa del processo per omicidio. Dorothea è già adulta, ricca e con un animo buono si dedica alle prigioniere così da condurle alla redenzione e poter studiare i loro crani, infatti è interessata alla frenologia. Seguiamo le vicende delle due donne, in particolare la storia di Ruth fatta di orribili esperienze. Ma davvero può uccidere solo con ago e filo? Sono rimasta incollata alle pagine grazie soprattutto allo stile scorrevole che è un punto totalmente a favore visti anche i temi importanti e cruenti descritti all'interno, ciò non ve li farà pesare. Il finale ci lascia con alcune domande e mi è piaciuto perché ho immaginato varie teorie. A mio parere non è molto estremo, ma ho una grande passione per questo genere, se però siete eccessivamente sensibili magari non ve lo consiglierei. Il mio voto: 4,5 stelline!
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