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In un giorno qualsiasi davanti a un centinaio di lettere di Alberto Moravia sparpagliate sul letto, imparate "quasi a memoria", ecco che, come scaturendo da una lenta e sotterranea maturazione, scatta nell’autrice di questo libro l’impulso a rispondere, a fare i conti con il passato.
«Breve e intenso dialogo a distanza con suo marito Alberto Moravia, attraverso le lettere che il celebre scrittore scomparso nel 1990 le scriveva in ogni occasione» - Alberto Riva, Il Venerdì
Da una parte un "anziano romanziere", la sua fragilità, la sua travolgente passione e il suo timore di essere escluso dalla vitalità della compagna. Dall’altra, una donna "scomoda", che ha esplorato dentro di sé e nei suoi riguardi con gli altri la struggente malinconia del vivere ma anche l’impulso prepotente ad accogliere ogni possibilità vitale. Dal caleidoscopio di incontri, fughe, conversazioni, sesso, amicizie, tradimenti, narrati sempre con una leggerezza in punta di penna, emerge alla fine una singola, emblematica frase di Alberto Moravia: "Nessuno ti amerà mai come me". Carmen Llera, avventurandosi nelle pieghe del suo vissuto e mettendo a nudo se stessa con disarmante franchezza, ci offre una mappa del ricordo che non può condurre altro che a una trepidante domanda, che riassume il senso di una perdita incolmabile: "Dove sei?"Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Carino ma mi aspettavo qualcosa di più
"All'ora del telegiornale rientravo e mi sdraiavo accanto a te nel grande letto. Mi accarezzavi ero tua moglie e volevi darmi piacere Mi commuoveva la tua capacità di amarmi com'ero scomoda profondamente scomoda fino alla fine ostinatamente". Carmen Llera in Moravia è una scrittrice spagnola naturalizzata italiana. È stata la seconda moglie di Moravia - dopo Elsa Morante e Dacia Maraini che fu sua compagna per diversi anni- dal 1986 al 1990, anno della morte di Alberto. • Alberto e la Llera avevano 46 anni di differenza e ciò contribuì a etichettare la loro unione come uno "scandalo", e a far circolare l'immagine di Carmen quale approfittatrice che mirava solo a diventare vedova del celebre scrittore. • In "Finalmente ti scrivo", davanti a centinaia di lettere che lo scrittore romano le aveva scritto, la Llera prende il coraggio a quattro mani e decide di rispondergli aprendo il suo cuore e raccogliendo tutti i sentimenti contrastanti che prova e ha provato in modo da metterli nero su bianco. • Ne esce fuori un collage letterario davvero molto interessante: le parole che Carmen dedica a suo marito, si mescolano con citazioni delle lettere che lui ha scritto a lei, e alcune di esse vengono riportate anche interamente in apertura e chiusura di questa breve opera. •
Oggi a Roma si innaugura la casa di Moravia in via della Vittoria e, l' abitazione diventa un museo. E' quindi, giusto, dedicargli un pensiero. Privato. Sparsi come fogli di carta qualsiasi su un letto vuoto, vergati in carta comune, o su carta intestata di alberghi all' estero, o ancora carta di quella da lettere, i piccoli biglietti privati che il grande scrittore scrive alla sua ultima, bellissima, compagna. Carmen Llera Moravia, appunto. E, lei, dopo averli letti cosi' tante volte da averli impressi come marchi nella propria memoria, finalmente e dopo aver atteso tanto, come recita il titolo del libro, gli risponde. E' un libro senza grandi pretese, anzi non e' neanche un libro, e' una lunga nota, che aggiunge poco ma di molto importante alla figura di Moravia. La Signora Llera, peche' di tale si tratta, non rispose mai a nessuna domanda riguardante il suo rapporto con il romanziere, non sedette mai in nessun salotto per vendere i suoi segreti o le sue opinioni e rendersi preziosa quale custode di reconditi segreti, non scrisse mai nessun articolo, che io sappia, nel quale illustrare i suoi punti di vista, esibire se' stessa, come avviene nel periodo post-mortem di una celebrita'. E, lavorando alla libreria "Rinascita" in via delle Botteghe Oscure, dove, molti anni fa la vidi tra i vetri della strada, bellissima come un sogno, non tratto' mai male, nessuno che, avvicinandola le chiedesse dell' ingombrante, fin troppo celebre marito. Ai molti che ebbero il coraggio di farlo, ( non fui tra quelli) : rispose con il suo irresistibile sorriso : disarmante. E, in tutto questo fu : una vera Signora.Come poche del resto. Quindi, eccolo cio' che tutti aspettavamo in quegli anni, sia pure in ritardo come un regalo inatteso giunto in un' occacsione, forse, sbagliata, ma comunque, gradito. Poche pagine, giusto il tempo di farsi un' idea, ma precisa come un sestante, su un' universo sconfinato e disperso nel quale, altri hanno speso fiumi di inchiostro. E tante tante parole.
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