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Per essere "storico", Oliva è poco informato. A pag. 85 (edizioni Le Scie- Mondadori)scrive:"Nella foiba di Basovizza ? era stato buttato ? un uomo carico di delitti al tempo del patriarca di Aquileia Marquardo ?" Ora Marquardo è stato patriarca di Aquileia dal 1365 al 1381 ? mentre la foiba di Basovizza che non è una foiba, ma un pozzo minerario, è stata scavata nel 1905 dalla ditta Skoda di Praga e quindi all'epoca di Marquardo nemmeno esisteva. Se questo è uno storico!! Inoltre, in una precedente edizione aveva anche scritto (ma in questa non l'ho trovato) che in Istria vivevano oltre un milione di Italiani. Premesso che in Istria la maggioranza degli abitanti era di lingua slava, il totale non ha MAI superato i 500.000. Come facevano ad esserci oltre un milione di italiani?
Tutte le violenze sono da condannare, ma sarebbe il caso di stabilire un ordine cronologico di omicidi e stragi. Quale violenza ha poi generato quale altra violenza: mi sembra un percorso fondamentale da perseguire per affrontare la comprensione dello sviluppo della storia.
Le foibe sono delle fenditure, delle cavità naturali tipiche del paesaggio carsico della Venezia Giulia che sono diventate tristemente famose perché alla fine della Seconda Guerra Mondiale, soprattutto nel 1945, in esse vennero buttati, morti, morenti o ancora vivi, migliaia di italiani vittime di una violenza cieca ed assurda. Pur essendo di diverse estrazioni politiche, essi avevano la sola e comune colpa di opporsi alle mire annessionistiche della Jugoslavia di Tito. Si tratta di una vicenda storica controversa e scarsamente studiata sulla quale, a volte, si è tentato di stendere un velo negazionista ("le foibe e gli infoibati restano ancora una strage negata, esclusa dalla coscienza collettiva della nazione"). Con questo libro, completo e ben scritto, l'Autore apre squarci di verità inediti e sconcertanti.
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