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Quest’opera a due (da una parte l’autore, Marcel Mauss, dall’altra l’ideatore della raccolta, Riccardo Di Donato) è una scommessa: donde il suo interesse e forse il suo limite. Mauss non scrisse in vita sua alcun libro: i suoi contributi e interventi critici sono apparsi come saggi o comptes rendus sulla "Année Sociologique".Neppure il titolo di questo volume è suo, proprio com’era accaduto per Sociologie et Anthropologie, pubblicato in Francia nel 1950, subito dopo la morte, con introduzione di Claude Lévi-Strauss, e tradotto in Italia nel 1965 con presentazione di Ernesto De Martino, per iniziativa del quale diventa – nelle edizioni Einaudi – Teoria generale della magia e altri saggi. La presente raccolta intende valorizzare l’intreccio (cronologico, tematico, teoretico) fra gli scritti scientifici e quelli politici di Mauss: di qui la scelta dai tre volumi delle Œuvres (Éditions de Minuit, Paris 1968-69) e dagli Écrits politiques (Fayard, Paris 1997; cfr."L’Indice", 1998, n.8). Appunto quest’ultima fatica di Marcel Fournier, autore nel 1994 di un’imponente biografia di Mauss, documenta accanto al sociologo il militante appassionato di un socialismo "non antimarxista, perché a-marxista" (come dice Di Donato).Di qui l’ambizioso progetto: delineare i fondamenti (in un’epoca in cui i filosofi ne proclamano la crisi) di un’antropologia storica che, non da oggi, è viva in Francia. IlSaggio sul dono – qui non incluso – è del 1925.Sottotitolo: Forma e motivo dello scambio nelle società arcaiche. Cronologicamente esso si colloca fra due scritti politici (qui centrali): Apprezzamento sociologico del bolscevismo ("Revue de Métaphysique et de Morale", 1924) e Socialismo e bolscevismo ("Le Monde Slave", 1925).A inizio e fine degli anni venti, altri contributi, significativi nella logica di questo libro-progetto: 1920, La nazione e Le idee socialiste. Il principio della nazionalizzazione; 1923, Mentalità primitiva e partecipazione; 1929, Le civiltà. Elementi e forme e L’anima, il nome e la persona. Si osservi l’ordine in cui spaziano i concetti-chiave: nazione, idee socialiste, mentalità primitiva, bolscevismo, dono e scambio, socialismo, civiltà, persona. L’introduzione di Di Donato porta un titolo allusivo e provocatorio: Tra selvaggi e bolscevichi. Perno dell’opera è (forse?) l’idea di "un nuovo Mauss", un Mauss politico "quasi disvelato in questi ultimi anni".O è l’idea di una "nuova scienza"? O un apprezzamento politico e scientifico sulla storia recente? La costituzione dello statuto disciplinare dell’antropologia storica è un intento: realizzazioni o insuccessi forniranno in futuro elementi di giudizio.Quanto a Mauss, questi scritti si possono spiegare e comprendere solo gli uni con gli altri, in una continua ricerca di connessioni tra la prudenza della scienza e l’urgenza dell’azione politica, che non tollera ritardi.È questo il progetto che innerva il libro. Le quattro sezioni da cui è composto (Civiltà, Economie e società, Sociologia della religione, Premesse a un Mondo mitico) pongono due belle questioni.In primo luogo, quella del nesso fra civiltà e idea di socialismo.Al centro è l’analisi delle forme dello scambio, risultato tra i più vivi dell’antropologia maussiana.Lo scambio prende forme diverse: dono, guerra, mercato, cooperazione.Il dono, la cooperazione, persino il mercato, possono giocare una funzione alternativa rispetto alla forma di scambio violenta per eccellenza che è la guerra. Secondo: l’importanza delle nazioni nella formazione di civiltà.Ma le nazioni che si chiudono e si autoblindano, o che, ricercando il dominio, imperialisticamente si proiettano, prendono le forme dei nazionalismi.Ma come può la nazione aprirsi a civiltà? Mauss pensa: con il socialismo.Fra nazioni e civiltà sta il socialismo: questa la condizione. Per Mauss, dunque, il socialismo è un agente di civiltà, una forma non totalitaria di economia politica in cui la cooperazione non è obbligo, non è necessità storica o imposizione politica, ma possibilità e scelta di civile convivenza.
recensioni di Gouthier, B. L'Indice del 1999, n. 07
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