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scheda di Ummarino, G., L'Indice 1993, n. 2
Il titolo del libro si riferisce alla nota formula E = mc2 che esprime la relazione, scoperta da Albert Einstein nel 1905, tra la massa "m" e l'energia "E" di un oggetto materiale, dove il tramite tra le due grandezze è "c" ovvero la velocità della luce, il cui valore sperimentale è di circa 300.000 km/sec. In effetti il libro di Fritzsch pone un accento particolare su questo aspetto della teoria della relatività ristretta, senza per questo tralasciare fenomeni altrettanto importanti quali la dilatazione dei tempi e la contrazione delle lunghezze per i sistemi di riferimento in moto relativo gli uni rispetto agli altri. Il testo comincia da un'analisi sottile e accurata dei concetti di spazio e di tempo nella fisica classica per poi arrivare, passando dal postulato della costanza della velocità della luce in tutti i sistemi di riferimento, all'idea einsteiniana di spazio-tempo e alle sue apparentemente assurde conseguenze. Vengono poi affrontati i vari "paradossi" della teoria della relatività. Vengono anche dati cenni al problema dell'antimateria e a questioni di fisica della particelle.
L'aver centrato l'attenzione sull'equivalenza tra massa ed energia porta ovviamente a trattare la conseguenza tecnologica della teoria di Einstein che più ci ha influenzati dal 1945 a oggi: l'uso bellico o pacifico dell'energia nucleare. Seguono pagine dedicate al problema della responsabilità dello scienziato rispetto alle conseguenze delle sue scoperte. Per quanto riguarda l'accessibilità di questo testo è utile citare l'autore stesso: "Alla teoria della relatività si pensa comunemente come a qualcosa di astruso e difficile, un argomento per soli addetti ai lavori, ma si tratta di un mito da sfatare..." Il testo cerca di fatto di sfatare questo mito senza fare uso di formule matematiche e servendosi di argomentazioni sempre estremamente sottili che condurranno il lettore alla comprensione di aspetti fondamentali della relatività ristretta e di alcune parti della fisica moderna ad essa strettamente correlate. Un aspetto che rende originale nel suo genere questo libro è che esso usa come modello il "Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo di Galileo". Nel caso i tre interlocutori sono Einstein, Newton e un fittizio professor Heller che rappresenta un qualunque fisico del nostro tempo. Dopo un iniziale scetticismo sarà proprio Newton, guidato dalle argomentazioni di Einstein, a dedurre la formula E = mc2 accettando i presupposti della relatività ristretta.
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