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Ho trovato questo testo a tratti troppo pesante. Forse pure confuso nella scrittura e molto incentrato sulla figura del protagonista che guarda caso coincide con l'autore. Con la sua ombra nasconde quella dei bambini.
Un bel libro, un pochino triste ma che fa pensare.
“Forse Domani” è vita vissuta, persone e fatti sono reali, ma non è una storia. E’ quasi un documentario in flashback, realizzato col materiale ripreso in soggettiva dall’Autore all’epoca dei fatti e poi messo insieme con un sapiente lavoro di montaggio durato anni. La vicenda si snoda sul filo di ricordi a lungo interiorizzati e, alla fine, esternati. E’ una finestra che si apre a mostrare le profondità dell’anima di un ragazzo e le altezze di un cielo che può essere raggiunto solo lottando per superare se stesso. Questa è, forse, la chiave di lettura: nel libro gli adulti compaiono, ma non appaiono. Nella loro cruda realtà, in tutto lo spessore umano della loro ancor breve esistenza, ci sono, invece, i bambini dell’hogar. Sono loro i veri protagonisti. L’Autore - dapprincipio inconsapevolmente, poi via via sempre più coinvolto - si affeziona a loro perché in essi vede riflessa la propria infanzia. La lotta che affronta per aiutarli a crescere con una speranza di riscatto, è la sua stessa lotta: se loro, con il suo aiuto, riusciranno ad emanciparsi dalle tragedie familiari e a sfuggire ad una sorte che appare segnata, lui, che ha avuto una famiglia normale, può affrontare la vita senza le paure del bambino. E, invece, no. Quei bambini se li porta dentro, nel cuore prima che nella memoria, così come si porta dentro i fatti accadutigli; li porta in Italia, nella società del benessere, nella sicurezza della sua casa. Con essi si porta lo spavento, suo e loro, che lo sveglia nel cuore della notte: la paura di non farcela, di stare per affogare. Non può continuare a tenersi tutto dentro da solo, così scrive un libro per dare un senso ai suoi ricordi, per esorcizzare la sua esperienza, per comunicare le sue emozioni al mondo con la consapevolezza dell'età adulta, ormai raggiunta.
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