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Robert Walter è il sindaco di Amsterdam, la capitale della democratica Olanda.
«Herman Koch, il feroce autore comico del romanzo La cena, torna con Il fosso. Dove il protagonista è un fantomatico sindaco di Amsterdam, geloso, manipolatore e attento a nascondere le origini della moglie» – La Repubblica
«Una storia di forte attualità, che mette in luce le fragilità della democrazia e della libertà di vedute di stampo occidentale. Scritto in modo pulito e avvincente, il romanzo di Koch trasuda originalità nella costruzione delle turbe quotidiane che possono colpire ognuno di noi» – Il Fatto Quotidiano
Ha la moglie straniera, ma lui si guarda bene dal dire da quale paese proviene. La gente si nutre di pregiudizi, si sa. Anche in Olanda, dove ognuno può pensarla come vuole, ma dove non è raro sentire dire che quelli, gli stranieri, ce l'hanno nel sangue il furto, la coltellata facile, la tendenza a maltrattare le donne. Del resto, anche lui, Robert, non è mica privo di pregiudizi. Semplicemente, dato il ruolo che ricopre, finge bene. Quando si ritrova in compagnia di persone appartenenti alle varie etnie della città, è capace persino di canticchiare su musiche bizzarre o di mettersi in bocca con le mani un improbabile pezzo di carne. Però, davanti a uno straniero, nulla può togliergli la naturale diffidenza del contadino che vede un estraneo entrare nel suo campo. Da qualche tempo, tuttavia, la sua arte di dissimulare sta andando a farsi benedire. Tutto è cominciato il 16 gennaio, durante la festa per il nuovo anno in cui accorre in comune la crema della città: il capo della polizia, il procuratore capo, gli assessori, il presidente dell'Ajax. Robert stava chiacchierando appunto con quest'ultimo quando, vicino alla porta che dalla sala centrale del municipio conduce ai bagni, ha scorto sua moglie, una birra in mano, fare cin cin con l'assessore Maarten van Hoogstraten. Nulla di male, se poi lei non avesse riso rovesciando indietro la testa, mentre l'assessore le teneva una mano sul gomito e le sussurrava qualcosa all'orecchio. Da quel giorno il sospetto del tradimento della moglie straniera si è impadronito talmente della mente e del cuore di Robert che tutti i suoi pregiudizi si sono scatenati e gli si sono rivoltati contro.Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Finito di leggere questo romanzo viene da chiedersi una cosa: ma la storia dovè ? dov'è la trama? Altro non è che il racconto , a volte lento , della vita di un uomo , dei suoi dubbi, delle sue giornate, del suo lavoro ma peccato non ci sia un filo conduttore ( se non le paranoie e i dubbi del protagonista) . Non so' aspetto il prossim lavoro di questo autore che con La Cena e con Villetta con Piscinami aveva sorpreso. Peccato.
Non metto una stella per affetto verso questo autore , ma devo dire che la delusione è grande. La "monotonia " del racconto, leggi, leggi, leggi e non succede nulla, nemmeno quando succede qualcosa. Dopo Villetta con piscina e La Cena avevo ben altre aspettative.
Dopo Diceria dell’untore leggere questo “Il fosso” è un po’ come sfogliare Almanacco Topolino dopo un articolo di microbiologia. L’aggettivo che mi viene in mente dovendo dire due parole su questo romanzo è “goffo”. Maldestramente l’autore vuole imbottire di impegno questa storia di presunte corna: la moglie straniera (con la sua famiglia dalle usanze un po’ barbare), amatissima ma, insomma, pur sempre una “di quelli...”; una spruzzata di ambientalismo, un’altra di filosofia, e poi l’argomentone: il fine vita, quella schifezza che è invecchiare, la morte. Tutto un po’ buttato lì, senza idee originali, senza una visione vera, e con una scrittura povera, o resa tale da una traduzione forse svogliata. Ma il romanzo, pur se talvolta noioso per la sua inconcludenza (ingannevole il risvolto di copertina, non vi è nessuna vera caduta del protagonista, le corna, se ci sono, lo disorientano solo un pochino) si legge tutto sommato piacevolmente, lo si può mollare e riprendere a piacimento, dopo un’ora o una settimana, i personaggi sono pochi e schematici, la trama esilissima. Lo consiglio sotto un ombrellone, d’estate.
Recensioni
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