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scheda di Crudo, N. L'Indice del 2000, n. 04
Questo libro di Pierangelo Di Vittorio non è solo un intelligente omaggio letterario a due uomini che da versanti diversi ma complementari (quello della filosofia storica da una parte e quello della sperimentazione storica dall'altra) hanno permesso di abbattere le mura dell'internamento psichiatrico in Italia e in Europa. Oltre a fornire una lettura critica del pensiero del filosofo francese accompagnata da un resoconto partecipato dell'imponente opera di deistituzionalizzazione dello psichiatra italiano, questo saggio si presenta anche come una documentata monografia su Foucault e Basaglia e, soprattutto, sulla convergenza del loro percorso umano e professionale. Quella che Di Vittorio definisce la "strana somiglianza" tra Foucault e Basaglia non riguarda unicamente il riconoscimento dei punti di contatto tra le riflessioni storico-filosofiche dell'uno e i presupposti epistemologici da cui muove la riforma psichiatrica dell'altro. Si basa altresì sul riconoscimento del ruolo centrale giocato dal contesto politico, economico e culturale in cui entrambi operano e di cui hanno saputo varcare i confini territoriali per inserire il loro lavoro nel tempo e nella storia. L'intento dell'autore, pertanto, è quello di evidenziare come in un determinato periodo storico, "la parentesi degli anni '60-'70", sia diventato possibile ciò che fino ad allora era stato considerato assolutamente improbabile: l'incontro tra un pensiero appartenente alla filosofia e "una lotta dentro e contro le istituzioni", tra Foucault e Basaglia appunto. La "strana somiglianza" si tinge dei colori della reciproca "gelosia" nel momento in cui il filosofo e lo psichiatra scoprono i limiti delle rispettive prospettive - filosofica e tecnico-pratica - e la necessità di superarli attraverso la reale messa in discussione del potere politico-economico alla base dell'esclusione sociale della follia, intesa come particolare aspetto di un problema molto più ampio riguardante la società intera e i giochi di potere che la sorreggono. A partire da queste considerazioni, Di Vittorio individua l'origine della "crisi dell'intellettuale" che contraddistingue gli anni sessanta-settanta nell'unione di pensiero ed esperienza.
Nicoletta Crudo
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