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Francesco di Giorgio Martini. Pittore e scultore. Ediz. illustrata
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1987
1 gennaio 1989
176 p., ill.
9788843522699

Voce della critica


scheda di Ferretti, M., L'Indice 1988, n. 6

Chi è Francesco di Giorgio? "Un autodidatta che si elevò dalla condizione di figlio di pollivendolo col sudore della fronte" o un esponente tipico della saldatura quattrocentesca fra arte e tecnica? Se si è inclini alla seconda definizione, un libro costruito attorno al catalogo dei dipinti e delle sculture appare già tendenzialmente arbitrario. L'amputazione non riguarda solo l'ingegnere-architetto. Nelle mire del catalogatore non rientrano neppure i disegni e tutte quelle pratiche che comportino un proseguimento operativo da parte di qualche artefice specializzato. Con tali criteri si studia, sì e no, un artista romantico. Il peggio è che parte dell'introduzione è spesa per rintracciare le ragioni storiche dell'emarginazione del pittore rispetto all'architetto. E troppo spesso torna il sibilo fastidioso della "tradizione senese". E se invece il tradizionalismo testimoniasse un ruolo attivo del "pubblico" senese? E se ciò aiutasse a diversificare le occasioni produttive, introducendo la nozione (non denigratoria ma oggettivante) di bottega? Il libro, che non è impeccabile neppure nella bibliografia, è un'occasione bruciata. Il mercato editoriale non potrà darci tanto presto un'altra monografia sull'artista. Ma a tale proposito: la nuova campagna fotografica a colori è cosa meritoria, ma perché scontornare accuratamente le cornici originali?

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