Fratelli di sangue

..E aspetti all'angolo con Marlene Hai le borse sotto gli occhi Come ti trovi a Berlino Est? (Alexanderplatz, Franco Battiato) 'Fratelli di Sangue' di Ernst Haffner è uno scorcio duro di una Germania poco nota che si nasconde fa boccate inesperte di sigaretta e notti insonni sparse fra le vie crudeli di una Berlino che non ha pazienza né tenerezza da offrire. Non c'è pazienza né tenerezza verso i protagonisti di questo romanzo, poco più che bambini, abbandonati dallo Stato, dalla Famiglia e da Dio. Non c'è nessun Dio se non quello che ti concede di dormire al caldo una notte senza temere di essere arrestato, oppure quello che ti allunga un tozzo di pane o un piatto di minestra calda la vigilia di Natale. Fa freddo a Berlino e ad Alexanderplatz questi bambini si riuniscono per cercare di trovarlo questo Dio, lo inseguono, ma poi finiscono per smarrirsi nelle vie nascoste, dietro ai bagni pubblici, in un marco guadagnato vendendosi al primo venuto. Questo è 'Fratelli di Sangue', questo ci racconta l'autore, le cui sorti si perdono con l'avvento del nazionalsocialismo. Questo è il suo primo e unico romanzo, bruciato nei roghi nazisti e ripubblicato solo in questi anni. Questo è un crudo documento di un pagina di storia con cui tutti noi, in futuro, abbiamo dovuto fare i conti.

Libro molto semplice che narra le vicende di un gruppo di ragazzi in una Berlino decadente. Non male sicuramente, di piacevole lettura, ma nulla di ecclatante. Consigliato per chi è in cerca di una lettura poco impegnativa ma di contenuto.

Il romanzo narra le vicende di ragazzi orfani e senza tetto, abbandonati a se stessi e abituati a vivere alla giornata, spendendo tutto ciò che riescono a guadagnare con piccoli furti e marchette in birra, sigarette, prostitute e quel che serve per placare lo stomaco. La maggior parte è minorenne ed è scappata dal riformatorio, pochi sono quelli che raggiungono e superano i ventuno anni. Lo sfondo sono i quartieri poveri di Berlino, strade sudicie e desolate nelle quali risuonano gli stomachi vuoti, nonostante il chiasso dei mendicanti e dei magnaccia. Le stesse strade oggi piene di turisti e luoghi di attrazione sono state descritte da Haffner con minuziosità in tutta la loro crudeltà. E tuttavia ogni ragazzo che fa parte della banda dei Fratelli di sangue ha scelto questa vita, perché considera migliore una vita affamata e relativamente libera, che un’altra trascorsa in un istituto di riformatorio con la pancia piena, ma costretti a subire le angherie dei professori. Confesso che mi ero aspettato una narrazione più lenta a causa dei temi e delle scene forti da digerire, tuttavia Haffner è riuscito a trovare l’equilibrio perfetto tra realismo crudo e fascino, per far sì che la povertà e la crudeltà che penetrano dalle sue parole non bloccassero il lettore nel suo viaggio. Il tema e gli anni trattati, per chiunque sia lontanamente interessato – o anche tanto come la sottoscritta – contribuisce a dare un motivo in più alla lettura nel suo complesso.