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Montalban ha scritto cose di gran lunga migliori. Cmq tutto sommato non male, passabile. I mari del sud, Il centravanti....., Il labirinto greco ecc. sono di un altro pianeta....
e' il primo libro che ho letto della serie pepe carvalho.non ho piu' smesso.
Noioso, farraginoso, costruito. Non sono riuscito a finirlo
Recensioni
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"Passò una mano interiore sugli occhi occulti del suo cervello, e quando la ritirò, Carvalho ebbe davanti a sé l'evidenza del Natale ormai prossimo e della mancanza di elementi per il rituale di fare felice il prossimo, anche per un solo giorno."
Il racconto lungo (o piuttosto romanzo breve) che dà titolo alla raccolta contiene tutti gli "ingredienti" della tecnica narrativa di Montalbán. Il protagonista, Pepe Carvalho, un po' cinico, un po' romantico, qualche sfumatura di idealismo che permane, nonostante il suo tenace impegno a volerla cancellare. Il cibo come "sublimazione" della passione civile, le ricette descritte con precisione puntigliosa: eccesso di calorie, a compensare il freddo della delusione. La società miserabile e corrotta degli ultimi anni, gli "ex" eroi della patria, gli "ex" militanti dell'ideologia, ormai (e da un pezzo) integrati nel sistema della corruzione e delle tangenti. Una soluzione che risolve un "caso giudiziario", ma che ci fa affondare in un mare di sordidezze, slealtà, inganni. Qualche momento di purezza, soprattutto in figure femminili al margine, l'Andalusa ad esempio, o nell'amore verso il vecchio padre di Leocadio Minguez.
Molte le figure femminili (madri, nipoti, malefemmine) che popolano gli altri racconti, perfide e ingenue, "abbondanti" nei sentimenti e nelle carni, tutte un po' misteriose e un po' ingenue, ma messe a nudo dagli occhi freddi e dai sensi sempre all'erta di Pepe Carvalho. Il denaro o il sesso, solitudini che inseguono solitudini: la grande capacità narrativa di Montalbán unisce queste storie. Sono presenti, in quasi tutti i racconti, delle autocitazioni, soprattutto da Il centroavanti è stato assassinato verso sera, che danno al protagonista e alla vicenda una collocazione reale e "storica", aggiungono cioè credibilità e realismo. Curiosa tecnica questa di dare continuità e armonia interna alla propria produzione, non solo attraverso il protagonista, ma attraverso il recupero di situazioni o personaggi secondari apparsi in romanzi precedenti. La incurabile fiducia negli uomini di Montalbán, che spesso prende le distanze dal suo Carvalho, una vita autononoma non sempre condivisa dal suo creatore, traspare da alcune note più nascoste o da alcune figure "di passaggio": Charo, solo citata da Pepe, ormai lontana, nel tentativo di "normalizzare" la sua vita; il vecchio padre di Leocadio, che sa giocare con ironia con il ruolo sociale acquisito dal figlio; la donna con l'impermeabile, una strana e inquietante (ma nello stesso tempo divertente) eroina di "un film francese degli anni trenta".
A cura di Wuz.it
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