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Anno edizione: 2019
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Neppure l’inferno è paragonabile alla furia di una donna respinta.
William Congreve, La sposa in lutto (1697)
Avete mai pensato che l’Aldilà potesse rappresentare una possibilità di riscatto? E soprattutto, voi anime dannate a scuola nello studio della più divina delle Commedie, voi che con lui avete attraversato gironi e imparato a memoria versi che adesso (spero) ancora vi ricordiate ancora e finalmente, terminato l’Inferno, “usciste a riveder le stelle” (Dante mi perdoni in anticipo per la citazione ;))… sì, insomma voi, come immaginate il Purgatorio? Di certo come uno spazio che va in senso orizzontale, dall’altro verso il basso e/o viceversa. Secondo la concezione cattolica, un luogo di stasi, in attesa di capire il da farsi con le anime non del tutto “perse”. Invece il Purgatorio di Lisa De Nikolits è un NON LUOGO o LA SOMMA DI TUTTI I LUOGHI POSSIBILI contemporaneamente. Come? Ve lo spiegherà nel corso del romanzo “Una Furia dell’Altro Mondo” la protagonista, Julia Redner.
Julia, donna in carriera all’apice del successo, si sveglia, dolorante in ogni singola parte del suo corpo, in un luogo asettico: tutto è fermo, statico e dipinto di bianco. Una fila interminabile di sedie e gli aerei che vede fuori dalle finestre le fanno capire che si trova in un aeroporto e più precisamente una sala d’attesa di un aeroporto. Di quelli un po’ particolari, però. Non ci sono orologi, ascensori o scale mobili. Non c’è nessuno a cui chiedere informazioni e non c’è neppure suo marito Martin! Martin non si separerebbe mai da lei! E lei? Come si è ridotta? Stropicciata e trasandata, senza il suo Cartier e il suo portafoglio Prada, senza documenti… senza identità… Ad aprirle gli occhi sul luogo che la ospita è Agnes, una ragazzina dark, piena di piercing e fumatrice accanita (si fuma in Purgatorio? La risposta è sì!) che le è stata assegnata come Introducer, una specie di guida turistica che spiegherà a Jiulia le regole del Purgatorio. Julia si trova lì per ricordare e lo farà grazie al suo Helper, Cedar Mountain Eagle, e a tutte le persone che diventeranno un po’ la sua famiglia. Conoscendo le storie di Tracey la Cicciona, Isabelle ed Eno, Beatrice la Supervisor, Grace la Donna di Plastica, Julia ricorda chi fosse prima di morire (non esattamente quella che si potrebbe definire una bella persona) e soprattutto chi l’ha mandata all’Altro Mondo.
Con una scrittura fluida, densa di contenuti e, talvolta, ironica al limite del “politicamente scorretto”, Lisa de Nikolits tratta temi molto attuali, come la violenza sulle donne, il sessismo nelle realtà lavorative, i problemi di droga e le perversioni. La leggerezza che il Purgatorio, come non luogo, conferisce a questi argomenti e il carisma dei personaggi principali danno al romanzo un taglio decisamente particolare: temi reali in una dimensione surreale, fanno credere al lettore che tutto sia possibile. Che a tutti piacerebbe avere una seconda possibilità. Se volete scoprire come la protagonista sfrutterà la sua “seconda volta”, non vi resta che addentrarvi tra le pagine di questo romanzo, pubblicato per la prima volta in Italia da Edizioni Le Assassine, una casa editrice che fa delle donne e del loro coraggio di raccontare misteri il suo fiore all’occhiello.
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