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Un libriccino interessante che si può collegare ad altre letture, sopratutto junghiane, ma anche di storia antica. Genius (che si richiama a generare, di cui anche genetliaco) è il dio o l'angelo custode che convive con il diavolo (bene e male sono inseparabili!) cui siamo affidati sin dalla nascita e che diventa per l'A. una nostra e del Genius esigenza di felicità. E' l'elemento preindividuale e impersonale che porta alla dialettica tra sorte, esperienza individuale e quella non ancora vissuta e individuata. La spiritualità è "coscienza del fatto che l'essere indiviudato non è interamente individuato, ma contiene ancora una certa carica di realtà non individuata, che occorre non soltanto conservare, ma anche rispettare e, in qualche modo, onorare, come si onorano i nostri debiti", siamo alla "pratica mistica quotidiana" della intimità di una zona di non conoscenza. Non va respinto questo impersonale, come neppure assunto narcisisticamente: occorre una etica e provare l'emozione di questo rapporto che si muove silenziosamente e nell'ombra. Che responsabiltà abbiamo allora della nostra vita se essa non ci appartiene appieno? L'angeologia iranica fa capire l'inversione per la quale noi trasformiamo questo archetipo (che rilfette una immagine) a seconda di come viviamo. Ci separeremo prima o poi dal Genius, disapprendendo dal sé, rimanendo alfine i nostri gesti "completamente smagati da ogni incanto". Proprio come quanto afferma (e riporta in esordio l'A.) il personaggio Prospero ne "La Tempesta" di Shakespeare: "Now my charms are all o'erthrown and what strenght I have's mine own".
La brevità di questo “libretto” permette di seguire con piacere le profonde e intelligenti riflessioni di Agamben.
Un piccolo libro molto interessante e denso di contenuto. Dopo averlo letto, su consiglio di una persona molto colta e sensibile, ne ho comprate molte altre copie e le ho regalate ai miei amici più creativi. Perché questo è un libro che a tutti farebbe bene leggere, ma che è assolutamente vitale per le persone creative. Perché parla di loro, del Genio che alberga in ognuno e che, per nessuna ragione, dobbiamo ignorare se vogliamo avere qualche speranza di vivere felici. Non è tutto semplice da leggere ma ci sono parti così illuminanti che ripagano ampiamente dello sforzo.
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