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Alla sua morte avvenuta l'11 giugno 1934 in Svizzera Georg Groddek e i suoi scritti furono pressoché dimenticati soprattutto in Germania dove era nato e aveva vissuto e lavorato per tutta la vita. Furono poeti e letterati stranieri come Lawrence Durrell W.H. Auden Henry Miller e poi Roger Lewinter e Ingeborg Bachmann Simone De Beauvoir Susan Sontag che più tardi scoprirono "il poeta tedesco della salute psicofisica" e nei suoi libri "la certezza magica della loro poesia – che dopo tutto non è che il dono di vedere" (dalla prefazione di Lawrence Durrell al Libro dell'Es di Georg Groddek). A parte Sandor Ferenczi Freud e pochi altri anche tra gli psicoanalisti l'opera di Groddeck non ebbe molta fortuna: solo nel 1951 a quasi trent'anni dalla pubblicazione Michel Balint recensì Il libro dell'Es sull'"International Journal of Psychoanalysis" e solo a partire dagli anni settanta la sua opera venne diffusamente conosciuta e discussa. Recentemente è stato reso disponibile un ricco lascito di documenti e manoscritti a cui Martynkewicz ha potuto accedere e questo fa sì che il suo lavoro biografico si avvalga di materiali e informazioni che i due precedenti biografi Carl e Sylva Grossmann (1965) e Herbert Will (1984) ignoravano. La ricostruzione dell'ambiente di riferimento familiare e privato e di quello storico culturale e sociale sono ricche di informazioni inedite: per esempio l'origine stessa del termine Es da Freud attribuita via Groddeck a Nietzsche sarebbe invece ispirata dall'opera di un autore minore Wilhelm Bolsche. Le numerose lettere inedite tra Freud e Groddeck testimoniano l'esistenza di una reciproca fascinazione anche se Freud fu come sempre molto attento a stabilire limiti e distinguo in particolare su quel concetto di Es che fu Groddeck a offrigli.
Anna Viacava
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