L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Altre offerte vendute e spedite dai nostri venditori
Tutti i formati ed edizioni
Promo attive (0)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Partendo dalla definizione di "cranio" come scatola che, al pari del vaso di Pandora "contiene tutte le inquietudini di un pensiero che si volge sul proprio destino, sui propri recessi, sul proprio luogo", il famoso critico d'arte francese Didi Huberman propone un excursus filosofico ed estetico, documentato iconograficamente, che indaga i lavori anatomici di Leonardo (la cui "curiosità scava instancabilmente e crea nel corpo umano una rete di pozzi, punti di vista, trincee per lo sguardo") e le rigorose geometrie di Dürer, intese a rovesciare lo spazio attraverso procedimenti logici e narrativi (con uno splendido ritratto di San Gerolamo, che con una mano si regge la testa e con l'altra sfiora un teschio, metafora di vita e morte, rapporto tra cranio e calvario...). Per arrivare a esplorare i "luoghi" della scultura di Giuseppe Penone, anche attraverso le interessanti e poetiche dichiarazioni dell'artista sul suo lavoro. Un "scultura sculpens", la sua, che "pone la questione del suo dispiegamento come del proprio stato nascente": realizzare una scultura è, per Penone, "fare uno scavo. E' fare l'anamnesi del materiale in cui si affonda la mano: ciò che la mano toglie dal materiale non è altro che una forma presente dove si sono ammassati, inscritti, tutti i tempi del luogo particolare di cui il materiale è fatto, da cui trae il proprio stato nascente. Per lo scultore, dunque la memoria è una qualità propria del materiale stesso: la materia è memoria." Penone secondo Didi Huberman sviluppa sculturalmente le immagini dello scavo, della profondità, dell'interiorità: "tocca il pensiero". "Scolpire, secondo Penone, è seguire il sentiero perduto, rinunciare alle forme prevedibili, ritrovare un progredire nell'incertezza del materiale informe." E il critico segue affascinato le tracce dell'artista, pedinandolo, interpretandolo con finezza e entusiasmo.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
Le schede prodotto sono aggiornate in conformità al Regolamento UE 988/2023. Laddove ci fossero taluni dati non disponibili per ragioni indipendenti da IBS, vi informiamo che stiamo compiendo ogni ragionevole sforzo per inserirli. Vi invitiamo a controllare periodicamente il sito www.ibs.it per eventuali novità e aggiornamenti.
Per le vendite di prodotti da terze parti, ciascun venditore si assume la piena e diretta responsabilità per la commercializzazione del prodotto e per la sua conformità al Regolamento UE 988/2023, nonché alle normative nazionali ed europee vigenti.
Per informazioni sulla sicurezza dei prodotti, contattare complianceDSA@feltrinelli.it
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore