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George Gissing. Il viaggio desiderato (Calabria, 1897)
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Pagine:
168 p., Brossura
EAN:
9788881012572
Tra i generi letterari il resoconto di viaggio no è uno di quelli che si associa ad un bisogno evidente di annotare. Il testo basta a se stesso. Generalmente, l’amante del resoconto di viaggio è in cerca di esotismo, di evasione, di pittoresco sia storico che geografico, ma non di erudizione, Egli ama conoscere realtà straniere che hanno colpito la sua curiosità e nelle quali trova una specie di compensazione alla monotonia della vita quotidiana. Ma il passare del tempo che ci trasforma e spesso cambia i luoghi al punto da renderli irriconoscibili fa nascere nuove curiosità nel lettore. Chi, per esempio, dopo aver letto By the Ionian Sea, non si è posto delle domande su tutti i personaggi che vi figurano, dagli affittacamere di Gissing a Napoli mentre si accingeva a partire per Paola, al custode del museo di Reggio, al vice-console Pasquale Cricelli o al facchino di Squillace? Chi non ha desiderato che questi simpatici personaggi fossero identificati? O anche seguire Gissing con l’aiuto delle foto dei luoghi da lui visitati, degli uomini e delle donne incontrate? Apparentemente nessun editore fino a questi ultimi anni ha pensato a queste cose. E quanti ammiratori di Gissing e del suo affascinante resoconto di viaggio hanno provato la sensazione di ripercorrere il suo itinerario per ritrovare tutto ciò che egli vide nel 1897? Alcuni di loro che hanno ceduto a questa tentazione hanno pubblicato le proprie impressioni. Norman Douglas fu uno dei primi, John Keahey uno degli ultimi. Ma rarissimi sono quei viaggiatori-scrittori che sono stati sistematici nella loro ricerca. La lingua italiana è un ostacolo e i calabresi non parlano molto le lingue straniere. Solo alcuni abitanti di questa regione dalla storia tormentata potevano intraprendere ricerche che andassero al di là di quelle dei pionieri stranieri. È merito di Daniele Cristofaro che, ben radicato nella realtà locale, ha scoperto delle informazioni conservate negli archivi municipali inaccessibili di fatto ma non ufficialmente agli stranieri. L’edizione inglese recente di By the Ionian Sea pubblicata da Signal Books e diffusa negli Stati Uniti da Interlinks Books aveva fatto luce su molti punti oscuri nei 18 capitoli del libro. Il volume di Daniele Cristofaro, già assessore alla cultura del comune di Squillace, ha aperto molte porte fino al momento chiuse, segnando una nuova tappa nella ricostruzione del mondo calabrese conosciuto da Gissing. Si può dire senza esagerare che il libro è un lavoro di archeologo della letteratura. La sua scoperta più importante concerne l’identificazione del mitico personaggio, dal film di Federico Fellini “La dolce vita” e ancor di più dopo la tragica morte della Principessa Diana, di Coriolano Paparazzo, proprietario dell’albergo Centrale di Catanzaro. Destino singolare quello del nome di questo albergatore che, semplicemente pittoresco ma per nulla eccezionale nella sua Calabria natale, è diventato una parola internazionale senza nessun rapporto logico con il nome di colui che lo portava. Noi sappiamo da poco che Coriolano Paparazzo aveva perso la prima moglie, morta di parto, nel 1872 ma ignoravamo che si era risposato, aveva avuto due figlie ed era deceduto nel febbraio 1899, 14 mesi dopo il soggiorno del romanziere a Catanzaro. Tra gli altri problemi biografici risolti felicemente in questo libro, bisogna citare quelli riguardanti il facchino di Squillace Lido e sua moglie di cui Gissing ha un felice ricordo dopo la sua visita deludente e soprattutto sofferta nella località; il proprietario dell’albergo Nazionale di Squillace, personaggio scortese di cui Gissing fa un ritratto detestabile e che Daniele Cristofaro riesce ad individuare trovando le prove che nessun biografo di Gissing avrebbe mai potuto sperare di scoprire. Il saggio su Cassiodoro pubblicato nelle Memorie dell’Accademia di Catanzaro è stato finalmente identificato, ed ora è possibile, verificare in che modo Gissing l’abbia utilizzato per scrivere il 16° capitolo del suo libro. Aggiungiamo che l’autore dell’articolo critico su Gissing apparso sulla Giostra nel momento in cui By the Ionian Sea veniva pubblicato a puntate a Londra nella Fortnightly Review, è stato anche egli identificato dall’autore di questo libro. Se mai vi fosse un articolo completamente falso apparso in Italia su Gissing da vivo, è proprio questo: veniva considerato un giornalista inglese che, per definizione non era in grado di comprendere una conversazione ascoltata in un caffè della città. È con piacere che apprendiamo da Daniele Cristofaro la presenza nella collezione Zerbi dei dipinti originali di Leo De Littrow, di cui tutti i fortunati possessori della prima edizione inglese di By the Ionian Sea, conoscono il talento. Questo elenco non è ancora finito. Chi avrebbe immaginato che il celebre “Due Lionetti” di Cosenza fosse un albergo ancora attivo nel 1928? Chi, prima di leggere a presente opera sarebbe riuscito a trovare l’età esatta di Giulio Marino, giardiniere e guardiano del Cimitero di Crotone che Gissing evoca nel suo libro con discreta emozione? Chi sarebbe in grado attualmente di fornire una bibliografia italiana così copiosa su Gissing e la Calabria come quella che troverà alla fine di questo volume? È evidente che noi abbiamo qui un contributo agli studi su Gissing di tipo nuovo e di cui i critici inglesi e americani faranno bene a tener in conto. Non di meno si può essere certi che le illustrazioni del volume non lasceranno indifferenti sia gli spiriti colti italiani o stranieri che si interessano a Gissing e alla Calabria, sia gli storici di questa regione desiderosi si conoscere le opinioni di visitatori venuti a volte da molto lontano. La celebrità di uno scrittore si misura in funzione di diversi criteri: la vendita dei suoi libri, l’originalità della sua opera, l’attualità che conserva malgrado il passare degli anni, la profondità del suo pensiero, il suo talento di artista ma anche l’universalità dell’attenzione che esercita. Il fascino di Gissing è legato a tutti questi fattori e in particolare a quest’ultimo. I suoi scritti hanno saputo catturare l’attenzione di una quantità di lettori di nazionalità diverse. I suoi libri sono sempre più tradotti: i suoi lettori sono internazionali e tra essi se ne trovano molti tra il pubblico colto della Calabria, questo paese che per lui, uomo del passato lontano e del presente, rappresentava la civiltà greco-romana. È piacevole pensare che il libro di Daniele Cristofaro, organicamente legato a By the Ionian Sea e dunque alla magna Grecia, avrebbe, se Gissing avesse potuto leggerlo, beneficiato della sua intera simpatia. (Dalla presentazione del Prof. Pierre Coustillas Direttore Centro Studi Vittoriani - Università “Charles De Gaulle” Lille - Francia)
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