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Io ho scoperto gli Afterhours solo nel 2005 o giù di lì, e anche allora mi faceva strano pensare che quest'album risalisse al lontano (ora lontanissimo) 1995. E' un disco rock quasi clamoroso in generale, e lo è ancora di più se inserito nel contesto della musica italiana all'epoca (il rock era appena diventato "mainstream" per la prima volta negli USA qualche anno prima, ma noi si sa, siamo sempre indietro di almeno 20 anni). Ad ogni modo un disco ruvido e poetico, bellissimo, di cui consiglio a tutti l'ascolto.
l 1995 ed esce "Germi", seme nero e lento a cui il gruppo approda con una carica violentissima che irrompe tra squarci rumorosi e taglienti (“Germi”, “Vieni Dentro”), aperture melodiche (“Dentro Marilyn”), e pesanti virate intrise di noise (“Nadir”, “Ho Tutto In Testa Ma Non Riesco A Dirlo”). Quello di Agnelli è l’occhio di un pitone in attesa sopra a piccoli pulcini pigolanti e Germi l’urlo caustico contro i "geniali progetti che sono tutti uguali”, contro un “Giovane Coglione” osservato con ripugnanza, contro il senso dato al prezzo del silenzio –un urlo caustico dicevamo, lanciato però da un’anima che a sua volta sta bruciando “più di quanto illumini”, agitata da tutta l’instabilità e la frustrazione di maceranti conflitti interni e rapporti di malata dipendenza. È il primo disco completamente in italiano della band, sede di anarchiche sperimentazioni cut-up di matrice borroughsiana che producono liriche non immediate. Difficilmente catalogabile, "Germi" è per alcuni aspetti un disco di transizione, la cui caotica inquietudine sta per trovare di lì a due anni definitivo compimento.
È il primo disco completamente in italiano della band, sede di anarchiche sperimentazioni cut-up di matrice borroughsiana che producono liriche non immediate. Difficilmente catalogabile, "Germi" è per alcuni aspetti un disco di transizione, la cui caotica inquietudine sta per trovare di lì a due anni definitivo compimento. Nel 1995 esce "Germi", seme nero e lento a cui il gruppo approda con una carica violentissima che irrompe tra squarci rumorosi e taglienti (“Germi”, “Vieni Dentro”), aperture melodiche (“Dentro Marilyn”), e pesanti virate intrise di noise (“Nadir”, “Ho Tutto In Testa Ma Non Riesco A Dirlo”).
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