Ginger man
di James P. Donleavy
Un romanzo che ha lasciato il segno su un'intera generazione
«Ci sono pochi romanzieri che scrivono a partire da un vero sentimento del mondo contemporaneo, e il migliore è J.P. Donleavy.» - New York Times Book Review
«Sebastian Dangerfield, l'eroe di "Ginger Man", è il furfante più oltraggioso della narrativa contemporanea, un giovane fannullone alcolizzato e puttaniere.» - Time
Sebastian Dangerfield è un ventisettenne di bell'aspetto, con ogni vizio e pochissime virtù: seduttore, erotomane, ladro, imbroglione, violento, bevitore, ingordo. È andato a vivere a Dublino al termine della guerra e studia giurisprudenza al Trinity College; è padre e marito, adora blaterare di decoro e di successo, di famiglia e buone maniere, ma passa il tempo a sognare i soldi facili, a inseguire belle gambe e gonnelle da perlustrare, tra bevute, battute, accessi di rabbia, truffe e sconcezze. È un eroe comico e maledetto al tempo stesso, invaso dallo spirito irrefrenabile di una libertà dissennata, maligna, tragica. Ed è un anti-eroe di quel mondo che si andava formando dopo il conflitto, smanioso di dimenticare gli orrori, la fatica, il grande rumore della catastrofe, e insieme un simbolo dei nostri tempi, in fuga costante dalla realtà e dalla responsabilità, eterno egoista, eterno bambino, sperduto e sgomento di fronte al peso e al dolore insopportabile di una vita normale.)
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