Fogola (La torre d'avorio); 1995; Noisbn ; brossura con alette; 20,5x13 cm; pp. 275; Prima edizione. ; Prima edizione. Presenta leggeri segni d'uso ai bordi (senza mancanze nè lacerazioni), interno senza scritte; Molto buono, (come da foto). ; Nel 1970, Anacleto Verrecchia, su consiglio e con la mediazione di Mario Fogola, faceva pervenire a Prezzolini un esemplare del proprio libro Georg Christoph Lichtenberg, l'eretico dello spirito tedesco. Il destinatario era davvero ben scelto, perché anche Prezzolini amava Lichtenberg, un grande scrittore irregolare e inclassificabile, ed era stato il primo a tradurne in italiano alcune massime. Ma nella lettera di ringraziamento non risparmiò a Verrecchia un bonario rabbuffo. Non mi dia del Maestro, gli scriveva: Per carità, lo eviti. Io sono un dilettante In quel definirsi dilettante c'era tutto Prezzolini, con la sua ironia, la sua scontrosa eleganza e la sua fierezza. Ebbero cosí inizio un colloquio e un'intesa durati fino alla morte dello scrittore toscano. Verrecchia non solo racconta la storia di quella amicizia, ma disegna un vivace, denso e affettuoso ritratto intellettuale dell'amico piú anziano. L'eretico Prezzolini - tanto eretico da proclamarsi conservatore in un paese dove nessuno si dichiara per tale ha trovato in Verrecchia il suo Plutarco: uno spirito in parte affine, capace di misurarsi dialetticamente - con la sua complessità, con la sua acutezza e con la sua fresca moralità. Completano il volume le lettere inviate da Prezzolini al torinese Giannotto Perelli, amico anche di Piero Gobetti. In tutte le pagine del libro risuona il fischio della sferza moralizzatrice che Prezzolini, purtroppo invano, non si stancò di impugnare contro la corruzione e la furbizia degli italiani. ; L'immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.
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