Il grande disegno

Un altro capolavoro del grande Stephen Hawking, che demolisce la necessità del QUID della vita e lo spedisce all'angolo, come mera opinione opinabile. Cacofonica espressione certamente ma il succo della questione è che nonostante la malattia arrembante, Stephen è stato e sarà sempre una mente libera e sana, come dimostra IL Grande Disegno, titolo del libro appunto. Onore alla memoria di un grande scienziato che ha lottato e dimostrato che non si vive di sola fuffa, ma che l'essenza del vivere è descrivibile da complesse e spesso ignote, ancora da costruire, equazioni differenziali ....

Le capacità di grande divulgatore di Stephen Hawking (e di Leonard Mlodinow) si manifestano anche in questo libro, che traccia la storia degli sviluppi più recenti della fisica in maniera discorsiva e facilmente comprensibile anche dal grande pubblico. Non mancano anche osservazioni sarcastiche che fanno "scendere" un po' gli scienziati dalle loro "Torri di Avorio". Forse, se un pecca vogliamo trovarla, a differenza di altri libri dell'astrofisico inglese recentemente scomparso, le riflessioni personali, sempre molto acute e ricche di spunti di riflessione, in questo lavoro non sono moltissime. L'autore abbraccia, sembra emergere dal testo, la Teoria delle Stringhe, pur controversa, senza eccessivi spunti di critica e di sua riflessione personale (che per altro si ritrovano, invece, nei suoi ultimi lavori teorici specialistici)

Hawking introduce il libro dicendo che la filosofia e' morta, e spetta agli scienziati rispondere ai grandi quesiti dell'uomo, ma a me pare pura contraddizione, perche'tutti infine riflettiamo e facciamo filosofia. Le conclusioni dell'autore sono che possiamo fare a meno del concetto di Dio, sostituito dal concetto di creazione spontanea dell'universo da noi abitato, ma attenzione, lui non esclude che possano esserci infiniti universi, come suggerito da alcuni aspetti della meccanica quantistica. E a pag. 134 afferma, potrebbe sembrare fantascienza ma non lo e'. Invece a me tutto il libro pare infarcito di fantascienza, e faccio notare che alcuni fisici teorici ritengono l'idea di Dio meno assurda di tante teorie che si basano sulla sua negazione. Semplicemente non e' la scienza che puo' dire la parola definitiva su Dio.Pertanto avverto solo presunzione in questo libro, che inoltre ritengo incomprensibile nelle pagine finali, quando e' proprio allora che si dovrebbe definire esattamente questa creazione spontanea. Altrimenti e' inutile scrivere libri divulgativi, che per definizione dovrebbero essere chiari per tutti, se un'autore non ha questa capacita' lasci perdere, io questo libro lo sconsiglio.