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Un thriller carino, un pò lento all'inizio ma che si riprende verso la fine. Conoscendo l'attrice ed essendo un'amante del genere thriller ho deciso di leggere questo libro, beh che dire! Sicuramente non rientra nella mia top 10 ma non è stato affatto male, tutto sommato lo si può definire un romanzo intrigante e scorrevole; tuttavia ci sono delle cose che mi lasciano perplessa... ma partiamo dall'inizio. La protagonista, Abby, è un avvocato ambientalista che torna nella sua città natale per un'inchiesta contro una famosa fabbrica, ma la vera ragione per cui Abby decide di tornare a Barrens è per sapere cosa sia successo davvero a una sua amica d'infanzia... Spiegata la trama posso iniziare a esporre i miei dubbi. Per prima cosa l'inchiesta contro la Optimal, possibile che un'azienda del genere non custodisca meglio i suoi segreti? Al team basta fare soltanto qualche ricerca online per scovarne il marcio?! La seconda cosa che mi lascia un pò interdetta è il carattere della protagonista, stiamo parlando di una ragazza che a 18 anni decide di lasciare tutto e tutti per andare a studiare legge e trasferirsi a Chicago ma, quando torna nel paese, si fa prendere da ansie improvvise e inizia a dubitare addirittura dei suoi ricordi nei confronti delle ex compagne.. chiedendosi se forse le ricorda peggiori di quel che sono in realtà, si lascia mettere i piedi in testa e torna anche a frequentare un ragazzo che le diede un bacio al liceo... Non lo so, non mi quadra con la figura dell'avvocato che torna per scoprire la verità, forse la Ritter ha voluto renderla più sensibile ma l'indecisione del personaggio a volte è davvero fastidiosa, talvolta sembra odiare Kaycee altre sembra sentirne la mancanza, così come per la sua città e per gli altri suoi abitanti.. Il voto complessivo che do al libro è un 3,5 ; sono curiosa di leggere altro della Ritter!
Tempismo di arrivo perfetto, ho iniziato a leggerlo e mi piace tantissimo!
Ebbene, ero davvero curiosa di leggere il suo romanzo, il suo primo romanzo, il suo esordio. Lo avevo già occhiato in inglese quando su Instagram apparve, e quando lo vidi in italiano non ci ho pensato due volte. Ma andiamo al libro… Krysten Ritter scrive un thriller che parla di una ragazza che da dieci anni si allontana dal suo paese che pare aver odiato e che torna per lavoro, per risolvere un caso che si tramuta in qualcosa di diverso, di un caso ancora più ” giallo” di quel che potrebbe essere la corruzione della Optimal. La protagonista è una donna che, in primo tempo, mi pare avere davvero “le palle”, ma che trovo più sentimentale nel corso della storia. O forse in cerca di attenzioni, in qualche modo. In ogni caso, non ho un opinione reale su questo personaggio, in quanto l’ho inquadrato in un modo agli inizi per poi finire in un’altra ottica. Il thriller, come detto prima, è un esordio, e devo ammettere che si nota. Niente da dire all’autrice, perchè la storia in sè riesce a tenere il lettore incollato alle pagine, cercando di capire cosa davvero sia successo a quella ragazza dieci anni prima, se davvero stava male o se stesse fingendo, se davvero fosse scappata o se fosse morta, sepolta da qualche parte così come i segreti della sua città natale. La curiosità è tanta, e la fine non è banale come ci si potrebbe aspettare. Sicuramente il sentore c’è, o quanto meno l’ho avuto intorno alla metà del libro, ma non l’ho trovato banale. Forse avrei voluto sentire più ansia, che fosse più teso come thriller e che le descrizioni fossero più estese, ma lo definisco un buon esordio, e sono sicura che la Ritter ci saprà stupire con altri personaggi. Il Grande Fuoco lo consiglio non tanto agli amanti del thriller crudo, freddo e capace di “donare” al lettore una buona dose d’ansia e paranoia, trovandolo privo di queste qualità,, ma a chi vuole entrare nel mondo del thriller, per cominciare con qualcosa di leggero.
Recensioni
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