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Un libro che parla di un fenomeno interessante, il vintage con il suo carico emotivo e nostalgico, senza approfondire niente. Il contenuto era sufficiente per un bell'articolo, che infatti è stato scritto dall'autrice, ma non per un libro che infatti si riduce a essere un elenco di cose con fotografie patinate. Da qui il costo eccessivo del libro.
Sabina Minardi ci conduce attraverso questo grande libro colorato in un viaggio nostalgico ma molto interessante sul fenomeno del vintage tendenza applicabile alla moda, costume , musica Il libro è una lunga indagine che certamente porta sulle pagine ricordi della nostra infanzia, quantomeno dalla generazione cresciuta negli anni ’70, ma non è questo il suo compito, il taglio molto giornalistico e ricco di contenuti approfonditi presenta un lungo studio che non si limita a riproporre oggetti che sono rimasti nei nostri ricordi di bambini ma ci restituisce un dettagliato profilo di questo trend ormai universalmente diffuso Vintage è qualcosa che addensa ricordi, emozioni, che appartiene al nostro patrimonio familiare o collettivo: richiama un preciso gusto, una scansione estetica, un passaggio innovativo. Vintage è qualità, è durevolezza, è resistenza, è gusto di traghettare nel presente qualcosa che merita di durare. E’ voglia di comunità, in un tempo di solitudini. Il tempo che ci siamo lasciati alle spalle appare certamente più confortante e più rassicurante di quello attuale ma chissà se questo prepotente ritorno al passato non sia invece indice di una crisi di creatività o frutto di una presa di coscienza prevalentemente ecologista , soprattutto tra i più giovani consumatori? Aveva ragione la poetessa Louise Gluck “Guardiamo il mondo una volta sola, nell’infanzia. Il resto è ricordo” Eh già
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