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Sergio Ramazzotti, giornalista freelance, nel settembre 2014 si reca a Monrovia, in Liberia, mentre imperversa l'epidemia della febbre emorragica Ebola. La malattia, un filovirus dall'inquietante aspetto di un omino stilizzato, si presenta con vomito, emicrania, dolori diffusi, febbre, emorragie da tutti gli orifizi, ed è mortale in pochi giorni nell'88% dei casi. Non ci sono cure, se non sintomatiche. Con un gruppo di volontari di un'ONG, Ramazzotti percorre le strade di Monrovia, x portare la sua testimonianza diretta su una pestilenza del XXI secolo che ha paragoni solo nella peste descritta dal Manzoni. Gli uomini, moderni monatti che indossano una tuta bianca in kevlar, occhialoni e una maschera protettiva che li fa assomigliare ad astronauti alieni, raccolgono i cadaveri x strada e nelle case, lottando contro la resistenza della popolazione che vuole dare una sepoltura tradizionale ai loro cari, visitano i lazzaretti, dove i pazienti giacciono a terra fra vomito e liquami. Il terrore di ammalarsi è un incubo reale: basta il minimo contatto con materiale infetto. Unica prevenzione è aspergersi di acqua clorata. Ramazzotti parla con i sopravvissuti, racconta l'interminabile e angosciante procedura di decontaminazione degli indumenti e la sua ipocondria dopo il ritorno in Italia, finché non sono trascorsi i ventuno giorni entro cui i sintomi possono presentarsi. L'Africa è un continente in cui si mescolano antichi riti tribali, povertà, superstizione, fatalismo, rassegnazione, ignoranza, corruzione politica, paranoia, non sempre ingiustificata, di essere disprezzati e sfruttati dai bianchi. Ho viaggiato molto in località remote dell'Africa, ho visitato i villaggi sperduti nella foresta pluviale del Congo, del Burundi, del Ruanda, e condivido le sensazioni di Ramazzotti: forse era così anche in Occidente, uno o due secoli fa. Il libro è la testimonianza di un giornalista coraggioso su un incubo moderno, ed è imperdibile x chi, come me, s'interessa di medicina.
Libro interessante, molto bello ed emozionante. Consigliato
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