L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Promo attive (0)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Oltre la ricostruzione puntuale degli eventi bellici l'autore mostra come in realtà non si trattò solo di una guerra "spagnola" ma di un conflitto ad alto tasso ideologico in cui si scontravano due visioni politiche e sociali inconciliabili. Con ciò non deve stupire l'enorme eco che quel conflitto ebbe in tutto il mondo con il conseguente afflusso di volontari stranieri nei fronti coinvolti. Al di là delle condanne postume che si possono fare delle violenze reciproche, leggere questo volume aiuta a capire cosa muoveva gli attori di quei tragici eventi
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
In occasione del settantesimo anniversario dell'inizio della guerra civile spagnola, il volume intende costituire una rilettura da destra di quella vicenda. L'autore, anche se in qualche caso è impreciso, come quando scrive che Canaris fu "Presidente della Germania posthitleriana negli oscuri giorni della resa", dimostra una buona conoscenza della bibliografia sull'argomento, compresa l'opera di De Felice. Comunque il suo lavoro si sviluppa in prevalenza in polemica proprio con la storiografia precedente, in particolare contro quella laico-liberale, contrassegnata dall'"agnosticismo religioso", per non dire di quella di orientamento socialista. Due ci sembrano i fili conduttori del saggio. Il primo è dato dalla convinzione che furono i settori estremi dei due schieramenti a precipitare la Spagna nella guerra civile e nella "logica di pazzia del terrore". Il secondo è che l'alzamiento inizialmente non era né filomonarchico, né filofascista; anzi, gli organizzatori dell'insurrezione "non sapevano bene in che cosa consistessero le ideologie dominanti in Germania e in Italia". Invero, fu la prevalenza dei settori estremisti dei due schieramenti a provocare l'intervento fascista, nazista e sovietico, europeizzando così il conflitto, dopo che in precedenza l'atteggiamento delle potenze europee si era caratterizzato per l'indifferenza verso le vicende spagnole. Insomma, le potenze europee sfruttarono quella che l'autore, evidentemente poco tenero nei confronti dei costumi del suo popolo, definisce la "radicale negatività di un popolo davanti a se stesso e alla storia".
Francesco Germinario
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore