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La pratica di tenere un libretto o album di piccolo formato, atto ad essere trasportato agevolmente durante i viaggi, per raccogliere le iscrizioni autografe di personaggi notabili, amici, compagni di studio e professori “memoriae causa”, è un fenomeno culturale manifestatosi dapprima nel mondo germanico al tempo della Riforma protestante e sviluppatosi poi quasi esclusivamente in area mitteleuropea.
Gli alba amicorum o Stammbücher, secondo la denominazione comunemente adottata nei paesi del Reich germanico e in tutti i paesi nordici limitrofi, hanno permesso la trasmissione di una quantità eccezionale di testimonianze autografe di interesse culturale, storico e artistico. In essi appare dominante lo scopo di rafforzare la solidarietà di gruppo e di rendere perenne il ricordo, fissandolo nelle iscrizioni. Si profila altresì il manifestarsi progressivo della coscienza di sé proprio della prima età moderna, di una personale e distinta identità e al tempo stesso un reciproco riconoscimento di ruolo e di ceto tra iscrittore e possessore dell’album.
Le illustrazioni dipinte che compaiono, con alterna frequenza, a corredo delle iscrizioni costituiscono un complemento affascinante alle iscrizioni negli alba amicorum e si impongono per l’immediatezza del messaggio.
I contenuti e le circostanze della loro produzione sono legati, sin dall’inizio, per quanto riguarda gli stemmi, all’ambito della nobiltà e della sua autorappresentazione; all’ambito studentesco e al milieu erudito per quanto riguarda scene di genere e di costume in paesi stranieri, recepite come esotiche e per ciò stesso degne di essere conservate.
I criteri di ricerca qui sperimentati – per un delimitato spazio temporale, vera “epoca d’oro” di un fenomeno destinato a perdurare con varianti per oltre quattro secoli – sono stati orientati ad un approccio multidisciplinare.
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