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Anno edizione: 2014
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Un libro bellissimo che volevo leggere da tanto tempo. Andrebbe letto nelle scuole per dare senso alla memoria. Il primo protagonista della storia è Reynard Heydrich, il macellaio di Praga, la bestia bionda, il braccio destro di Himmler, l’ideatore della Soluzione finale, dello sterminio sistematico degli ebrei. Ma i protagonisti indiscussi sono i due eroi: i paracadutisti Jozef Gabcìk e Jan Kubis, uno slovacco e l’altro ceco, ai quali viene affidato l’incarico di uccidere il mostro. Nel maggio del ‘42 lo faranno dando la loro vita e passando alla storia. Binet, con una trascinante forza narrativa, è bravissimo nella ricostruzione storica ma anche nel descrivere il senso di responsabilità che prova nel toccare gli eventi ma sopratutto le persone che non diventano mai personaggi ma restano esseri umani. L’attentato, anche se studiato e risaputo, nel suo racconto assume il significato di manifesto contro la brutalità, la violenza e gli istinti peggiori dell’uomo. Consigliatissimo.
Il romanzo è narrato dallo scrittore in prima persona, si rivolge spesso al lettore, raccontando non solo l'episodio storico ma anche la ricostruzione antologica. Fotografia lucida e molto sentita di un episodio sconosciuto a molti e raccontato poco nei libri di storia. Lo consiglio!
Libro assolutamente eccezionale, per impostazione, costruzione, e struttura narrativa, si avvicina con cerchi concentrici al cuore della storia. Le continue digressioni di Binet, che si confronta con altri autori, e analizza dialetticamente gli strumenti che uno scrittore può adottare per raccontare una storia vera ("A che serve inventare quando si parla di nazismo?"), sono la spina dorsale di questo libro, che non si limita a raccontare (in modo magistrale) una storia epica, ma che spinge a una profonda riflessione sui limiti e sulla potenza della forma "romanzo". Appassionato e appassionante, rasenta le soglie del capolavoro.
Recensioni
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