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Anno edizione: 2022
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Credo di essere stato, senza presunzione, uno dei primi estimatori degli High Tide in Italia. Una band rimasta per lungo tempo sconosciuta in Italia, ma assolutamente necessaria per appropriarsi del ero spirito di un rock letterario che strizza l'occhio a profondità lovecraftiane riportate in musica. Magia di in tagli e arabeschi tra il violino di House (da ascoltare anche con Hawkwind) e la chitarra(mai più ascoltata) di Hill. Fascino inarrivabile.
Gli High Tide hanno inciso soltanto due album ma hanno lasciato un segno indelebile nelle storia del vero progressive rock,quello che non fa strizzatine d'occhio alle classifiche,che va dritto per la sua strada senza preoccuparsi troppo della risposta del pubblico. Una mentalità svanita da tempo immemorabile e forse troppo libera da vincoli per potersi ripetere.Questo è un album intricato,a volte ossessivo,registrato in modo non impeccabile(è del 1970....)ma talmente ricco di idee,di suoni assolutamente inediti,cupi,inquietanti ogni tanto ingentiliti da un violino folk sui generis.Un lavoro che non entra in testa se non dopo ripetuti e attenti ascolti,dedicato a tutti coloro che amano veramente questo genere,quelli a cui non è piaciuto il falso prog dei Marillion o dei Pendragon.Se non vi va di ascoltare un rock coraggioso,in grado di impegnare un po'anche la testa non prendetelo neanche in considerazione.Ottimo anche il precedente "Sea shanties"del lontano '69,un rock strano,complesso nettamente in anticipo sui tempi.
Recensioni
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