L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Promo attive (0)
Il saggio di Ernst Cassirer Hölderlin e l'idealismo tedesco, apparso nella rivista «Logos» tra il 1917 e il 1920 - e di cui questa è la prima traduzione italiana -, rappresenta uno dei capitoli fondamentali della fortuna critica di Hölderlin. Per la prima volta infatti Cassirer pone il problema di sondare analiticamente la reale valenza filosofica della sua opera attraverso il complesso intreccio di amicizie e conoscenze che il poeta aveva intessuto negli anni: Schiller, Fichte, Hegel, Schelling. Su questo sfondo si innesta una riflessione sul complesso rapporto di Hölderlin con il mondo greco, in particolar modo con il pensiero di Eraclito e Platone e con la tragedia di Sofocle.La tesi di Cassirer è orientata a sottolineare la valenza antidialettica del pensiero di Hölderlin, una confutazione ante litteram del modello speculativo hegeliano e, al contrario, a individuare come tratto caratteristico del poeta l'unione inscindibile tra pensiero e dimensione poetica, che per Cassirer si esplicita attraverso una fantasia mitica, in contraddizione e inconciliabile con la realtà del mondo: «al posto della dialettica del concetto subentra, in modo sempre più chiaro e definito, la dialettica del sentimento». Da qui la parabola tragica di Hölderlin e il suo definire la poesia «forma vivente», una sorta di cesura che alimenta il mito oltre le impalcature dei grandi sistemi speculativi. Nella sua stringata chiarezza, il testo di Cassirer non è semplicemente un contributo significativo per la critica hölderliniana, ma anche un luogo centrale nel percorso filosofico dello stesso Cassirer. In questo saggio si profila infatti quella riflessione sulla dimensione mitica, considerata dal filosofo come una delle forme della comprensione della realtà, che occuperà l'intero secondo volume della Filosofia delle forme simboliche.
Il saggio di Ernst Cassirer ''Hölderlin e l'idealismo tedesco'', apparso nella rivista «Logos» tra il 1917 e il 1920 - e di cui questa è la prima traduzione italiana -, rappresenta uno dei capitoli fondamentali della fortuna critica di Hölderlin. Per la prima volta infatti Cassirer pone il problema di sondare analiticamente la reale valenza filosofica della sua opera attraverso il complesso intreccio di amicizie e conoscenze che il poeta aveva intessuto negli anni: Schiller, Fichte, Hegel, Schelling. Su questo sfondo si innesta una riflessione sul complesso rapporto di Hölderlin con il mondo greco, in particolar modo con il pensiero di Eraclito e Platone e con la tragedia di Sofocle.
La tesi di Cassirer è orientata a sottolineare la valenza antidialettica del pensiero di Hölderlin, una confutazione ante litteram del modello speculativo hegeliano e, al contrario, a individuare come tratto caratteristico del poeta l'unione inscindibile tra pensiero e dimensione poetica, che per Cassirer si esplicita attraverso una fantasia mitica, in contraddizione e inconciliabile con la realtà del mondo: «al posto della dialettica del concetto subentra, in modo sempre più chiaro e definito, la dialettica del sentimento». Da qui la parabola tragica di Hölderlin e il suo definire la poesia «forma vivente», una sorta di cesura che alimenta il mito oltre le impalcature dei grandi sistemi speculativi.
Nella sua stringata chiarezza, il testo di Cassirer non è semplicemente un contributo significativo per la critica hölderliniana, ma anche un luogo centrale nel percorso filosofico dello stesso Cassirer. In questo saggio si profila infatti quella riflessione sulla dimensione mitica, considerata dal filosofo come una delle forme della comprensione della realtà, che occuperà l'intero secondo volume della ''Filosofia delle forme simboliche''.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore