L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Altre offerte vendute e spedite dai nostri venditori
Tutti i formati ed edizioni
Promo attive (0)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Dopo anni dalla prima visione, considero i film diretti da Eli Roth, due horror discreti e riusciti nell'obiettivo di affermare una loro identità, anche se gli attori erano di basso profilo. Questo terzo è stato una vera e propria perdita di personalità, identificandosi con quei tanti titoli di film uniformi nei loro contenuti che ogni anno escono in dtv senza lasciare nessun tipo di impronta, l'unica scena notevole è stato il ritaglio della faccia a uno dei poveri ragazzi, una bella citazione a Leatherface.
Sublime la recensione del precedente utente, anche a me viene da commentare in modo abbastanza dettagliato questo film. Un film poco bello è il risultato dei suoi essenziali precedenti passaggi tecnici che riguardano l'elaborazione del soggetto, della sceneggiatura, della storia e degli attori scelti. Ognuno di questi elementi nel caso di Hostel: part III (forse perché era destinato ad uscire direttamente in dvd) è stato sviluppato e/o preso nel meno dignitoso e più disinteressato dei modi, specialmente per la sua fonte di ispirazione nonché per la sua ambientazione. Secondo me, anche senza più esserci stato il suo autore d'origine e con più impegno, si sarebbe potuta concepire una storia sul livello degli altri due, se non meglio, perché in un franchise, dagli errori e dalle carenze dei primi film, si dovrebbe imparare per aumentare qualitativamente i film successivi, ma purtroppo in molte trilogie o quadrilogie avviene l'opposto, specie per questo terzo capitolo in quanto che non ha più nulla di simbolico o di allegorico, perdendo quasi completamente di significato (che a mio avviso lo si intravede un po' nelle motivazioni non del tutto oscure che hanno portato i ragazzi a finire nelle mani di sadici che seviziano e uccidono) e quindi sorprendendo a malapena nelle scene di tortura, nelle musiche, ma sbalordendo in modo piuttosto negativo, nel pezzo che precede gli ultimi minuti del finale, l'unico a mio parere migliore del secondo, ma non del primo. Come tutti i prodotti home-video alla fine va preso per quello che è.
Orfani di Eli Roth i produttori di una delle serie più famose del filone torture porn decidono di proseguire con il malefico club per ricchi sadici. Il cambio di cabina, di sceneggiatore e le natura direct to video di questo terzo film si notano tantissimo e nel complesso Hostel: Part III non solo risulta il più debole della trilogia, ma si presenta come un film davvero bruttino a prescindere dai paragoni. Leggendo la trama inevitabilmente viene in mente uno dei titoli di punta della recente filmografia hollywoodiana, Una notte da leoni, con la quale incredibilmente Hostel III ha diversi punti in comune. Ambientato a Las Vegas, capitale americana del vizio (e già con questa premessa cade l'archetipo del proibito e del mistero) nonché del luogo inospitale perché lontano dalla propria lingua e cultura che invece erano alla base dei due film precedenti, ogni cosa è scontata in questo episodio. Alla base del concept della saga c'è di dare la possibilità a ricchi e annoiati di torturare e uccidere qualcuno pagando somme normalmente proibitive. La dimensione intima, morbosa e perversa della tortura in sporche cabine dotate di ogni strumento di morte immaginabile era uno dei punti di maggiore interesse dei primi due. Torturare aveva una valenza erotica, si poteva chiaramente vedere nel folle sguardo dei riccastri torturatori una scintilla di libido far capolino nel momento in cui si avvicinavano alle loro vittime. In questo terzo film i "compratori" sono comodamente seduti su poltrone di velluto, sorseggiando champagne e assistendo collettivamente da dietro un vetro alle torture praticate dai dipendenti della Elite. Dimenticare dunque questo Hostel III, che ha davvero poco di buono da offrire e se proprio siete in vena di torture su pellicola, rispolverate i ben più preziosi due film di Roth o un qualsiasi capitolo di "Saw".
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
Le schede prodotto sono aggiornate in conformità al Regolamento UE 988/2023. Laddove ci fossero taluni dati non disponibili per ragioni indipendenti da IBS, vi informiamo che stiamo compiendo ogni ragionevole sforzo per inserirli. Vi invitiamo a controllare periodicamente il sito www.ibs.it per eventuali novità e aggiornamenti.
Per le vendite di prodotti da terze parti, ciascun venditore si assume la piena e diretta responsabilità per la commercializzazione del prodotto e per la sua conformità al Regolamento UE 988/2023, nonché alle normative nazionali ed europee vigenti.
Per informazioni sulla sicurezza dei prodotti, contattare complianceDSA@feltrinelli.it
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore