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Anno edizione: 2024
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Si comincia con "Lux", intro strumentale dalle atmosfere fantascientifico-horror, un inizio che incuriosisce e che sulle prime, forse, spiazza un po', ma che apre la strada a uno dei brani più belli dell'album, "DNA". Lo smalto degli Empire of the Sun qui è al suo apice, e l'ispirazione si sente, vivissima, anche nello splendido brano successivo, "Alive", il singolo in vetta alle classifiche. "Concert Pitch" è un pezzo orecchiabile, che forse abbassa leggermente il livello dell'album, ma che è comunque molto gradevole. "Ice on the Dune", la title track, e "Awakening" le ho comprese a fondo solo dopo il secondo/terzo ascolto: due pezzi straordinari, che ti mettono addosso la voglia di ballare! "I'll be around" ci regala atmosfere più rilassate, quasi sognanti. "Old Flavours", altro pezzo (quasi del tutto strumentale) è un altra perla preziosa dell'album: è estremamente accattivante e si presterebbe a meraviglia per i videoclip altamente onirico-naturalistici del duo. "Celebrate" è l'unico pezzo debole dell'album, mi (dis)piace definirlo "senza ispirazione". Ma in un cd così bello uno scivolone è più che perdonato. Si prosegue con "Surround Sound", uno dei più riusciti: coinvolgente sin da subito, riprende le sonorità dance con un pizzico di sperimentazione che non guasta. Splendida anche "Disarm", che - chissà perchè - mi ricorda le atmosfere dei club tedeschi visti nelle puntate anni 80 di Derrick! :-) L'album si conclude con "Keep a Watch", una semi-ballata molto intensa, che si conclude con un indovinato intervento di una vocalist davvero dotata, che contribuisce a dare la giusta drammaticità al brano. Insomma, "Ice on the Dune" è un album a mio parere bellissimo, estremamente curato e che non tradisce i fan del duo australiano, anzi, li fa "innamorare" ancora di più! Unica pecca: il booklet non contiene i testi (ma in compenso un pregevole artwork).
Recensioni
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